La sua attività, che si dipanò tra la sua città natale, Haarlem, e Amsterdam[3], fu influenzata dall'incontro con pittori quali Rembrandt e Frans Hals[3][4]. Il suo stile, inizialmente vicino a quello di Frans Hals[2], ma successivamente più prossimo a quello di pittori quali Adriaen van Ostade e Brouwer[1][2][5], fu precursore di quello di Jan Steen[2]; fu marito e collaboratore della pittrice Judith Leyster[1][2][4][6].
Jan Miense Molenaer nacque a Haarlem intorno al 1610.[2][4][6]
Visse inizialmente a Haarlem o nella vicina Heemstede.[6]
Assieme alla pittrice Judith Leyster, con la quale si sposò nel 1636 e con la quale condivise parte della sua attività, fu probabilmente allievo di Frans Hals, del quale subì inizialmente l'influsso.[1][2][4][6] Vicino a quest'ultimo, sorgeva ad inizio carriera anche il proprio studio[2].
Ad inizio carriera, soleva firmare i propri quadri come J. M. Rolenaer, ovvero fondendo la "M" del secondo prenome con la "M" del cognome.[5] Uno dei suoi quadri più famosi del suo periodo di attività risale al 1630.[5]
Dopo il matrimonio, tra gli anni trenta e quaranta, trasferì la propria attività ad Amsterdam.[1][6]
Morì a Haarlem nel settembre 1668.[1] Fu sepolto il 19 settembre dello stesso anno nella chiesa di San Bavone.[5]
Opere (lista parziale)
La dama al virginale, conservato nel Rijksmuseum di Amsterdam[3]