Nato in una famiglia borghese, studiò al Collège de Navarre di Parigi dove suo fratello Jean insegnava matematica e filosofia. Studiò poi legge e medicina, frequentando il circolo letterario di Margherita di Navarra; dal 1541 al 1543 fu segretario di René du Bellay. Nel 1541 pubblicò la prima traduzione dell'Ars poetica di Orazio e diversi trattati scientifici e matematici.
Cominciò a frequentare il circolo umanista di Théodore de Bèze, Jean Martin, Denis Sauvage. Tentò di riformare l'ortografia francese, resa incoerente da commistioni di grafie latine, con un trattato del 1550 che propose un'ortografia fonetica, in cui per esempio scriveva sempre "Peletier" con una "l".
Visse poi a Bordeaux, Poitiers, in Piemonte e a Lione frequentando gli umanisti Maurice Scève, Louise Labé, Olivier de Magny e Pontus de Tyard e influenzando Guillaume du Bartas e Jean-Antoine de Baïf. Negli ultimi suoi anni invece viaggiò in Savoia, Germania, Svizzera, Francia e forse Italia, pubblicando diverse opere di algebra, geometria, medicina. Mantenne il sistema di Nicolas Chuquet (1484) per i nomi dei grandi numeri, ma promosse l'uso di "miliardo" per indicare 1012 come fatto in precedenza da Budaeus. La sua opera matematica fu ispirata dagli studi di Johannes Buteo. Nel XVII secolo però il miliardo venne a corrispondere a 109.