Il matrimonio del cielo e dell'inferno (The marriage of Heaven and Hell in inglese) è una raccolta di testi in prosa del poeta e incisore inglese William Blake[1]. La data esatta della stesura dell'opera è sconosciuta; si presume che i testi siano stati composti a Londra tra il 1790 e il 1793, nel periodo di conflitti politici che segue la rivoluzione francese[2].
Descrizione
L'intero libro è scritto in prosa poetica, tranne l'Argument e la Song of Liberty. Nei testi dell'opera, che hanno uno stile simile a quello delle profezie bibliche, Blake esprime i suoi ideali romantici e rivoluzionari e descrive in prima persona la sua avventura nell'inferno, prendendo ispirazione dall'Inferno della Divina Commedia di Dante e da Paradiso perduto di John Milton. Il titolo dell'opera è un riferimento ironico a Heaven and Hell, libro teologico del filosofo svedese Emanuel Swedenborg pubblicato in latino 33 anni prima. Blake cita e critica Swedenborg in molte tavole dell'opera.
Come in tutte le opere di Blake, le pagine del libro sono tavole incise all'acquaforte realizzate dall'autore stesso.
Proverbi dell'inferno
Diversamente da Milton e Alighieri, Blake non descrive l'inferno come un luogo di punizione, ma come una fonte di energia dionisiaca opposta alla natura autoritaria e regolamentata del paradiso. L'intento di Blake è quello di svelare la natura repressiva della convenzione morale e della religione.
In questa parte del libro, Blake elenca i proverbi dell'inferno, che mostrano un tipo di saggezza nettamente differente dal Libro dei Proverbi della Bibbia ebraica. Lo scopo di questi proverbi è quello di stimolare l'energia presente nel corpo umano (gli impulsi e i desideri, giudicati con accezione negativa dal cristianesimo), che si oppone alla ragione:
«Chi desidera ma non agisce, alleva pestilenza»
Di seguito, due aforismi dei Proverbi dell'inferno:
«La strada dell'eccesso porta al palazzo della saggezza»
«Le tigri dell’ira sono più sagge dei cavalli dell’istruzione»
Curiosità
Nel 1923, Edmondo Dodsworth pubblicò presso l'editore "Rocco Carabba" di Lanciano (Chieti) la prima traduzione italiana di William Blake, "Il matrimonio del cielo e dell'inferno" e "Canto dell’innocenza e altri poemi".