Il clavicembalo ben temperato (titolo originale in tedesco: Das Wohltemperirte Clavier, oder Praeludia, und Fugen durch alle Tone und Semitonia...)[1] è una raccolta, divisa in due libri, di preludi e fughe per strumento a tastiera (senza distinzione tra clavicembalo, clavicordo e organo da camera), in tutte le 12 tonalità, nei modi maggiore e minore, composta da Johann Sebastian Bach. Bach compose la raccolta "per utilità ed uso della gioventù musicale avida di apprendere, ed anche per passatempo di coloro che in questo studio siano già provetti".[2] Sebbene siano molti gli strumenti dotati di tastiera, Il clavicembalo ben temperato viene eseguito per lo più al clavicembalo o al pianoforte.
Genesi dell'opera
Il primo libro venne scritto nel 1722, durante la permanenza di Bach a Köthen; il secondo libro seguì, ventidue anni dopo, mentre il compositore si trovava a Lipsia, nel 1744. Entrambi sono ampiamente circolati sotto forma di manoscritti e le edizioni stampate non apparvero fino al 1801.
Ciascun libro contiene 24 coppie di brani, ciascuna delle quali consiste in un preludio e in una fuga nella stessa tonalità. La prima coppia è in do maggiore, la seconda in do minore, la terza in do♯ maggiore, la quarta in do♯ minore, e così via. Lo schema continua, seguendo la scala cromatica fino al completamento di tutte le tonalità maggiori e minori.
Bach riutilizzò alcuni dei preludi e delle fughe già scritti in precedenza: il Klavierbüchlein per Wilhelm Friedemann Bach del 1720, per esempio, contiene una versione simile di undici dei preludi. Il preludio e fuga in do♯ maggiore nel libro I erano originariamente in do maggiore; Bach aggiunse soltanto sette diesis in chiave per convertire i due brani nella tonalità desiderata, inserendo i doppi diesis per le modulazioni.
La questione del temperamento
Secondo un'opinione diffusa, l'opera testimonierebbe il sostegno di Bach a un sistema di accordatura (temperamento) innovativo per la sua epoca, che molti durante il '900 hanno erroneamente identificato tout court con il moderno temperamento equabile. In realtà, ai tempi di Bach era definito "buon temperamento" qualsiasi sistema di accordatura che permettesse di suonare in tutte le tonalità pur restando inequabile, in contrasto con il temperamento mesotonico di uso corrente nei secoli XVI e XVII.[3] Gli esempi più antichi di "buon temperamento" sono quelli descritti dall'organista e teorico musicale Andreas Werckmeister[4]nel 1691: fu proprio Werckmeister a coniare il termine "Wohltemperierte Stimmung" (accordatura ben temperata).
Ai tempi di Bach esistevano numerosi schemi di "buoni temperamenti", basati su diverse alterazioni degli intervalli di quinta (alcune giuste, altre calanti di un quarto di comma - come nel temperamento mesotonico - oppure in misura più ridotta, a seconda dello schema usato); con ognuna di queste accordature, dette "ineguali", era possibile suonare in tutte le tonalità, ma l'alterazione di ciascun accordo rispetto alle consonanze perfette variava da una tonalità all'altra. Ogni tonalità acquistava, in questo modo, un "colore" caratteristico, che tuttavia dipendeva dal particolare "buon temperamento" adottato. Ai tempi di Bach era anche noto, a livello teorico, il temperamento equabile moderno, nel quale tutte le quinte sono egualmente calanti; tale schema, che per alcuni teorici rappresentava la soluzione ideale del problema dell'accordatura, mentre per altri costituiva una soluzione inaccettabile perché basata su rapporti intervallari irrazionali, era comunque di difficile realizzazione nella pratica in quanto non contiene nessun intervallo "giusto" che si possa usare come riferimento nel corso dell'accordatura, a parte l'intervallo di ottava. A quale specifico temperamento Bach volesse riferirsi nel titolo della sua opera resta pertanto ancora da chiarire.
Raccolte simili a quella bachiana, compilate in quegli stessi anni da altri autori, testimoniano l'esplorazione di tutte le tonalità possibili, anche su strumenti non a tastiera: non vi è quindi motivo di credere che Bach abbia voluto scrivere quest'opera allo scopo di "promuovere" un particolare tipo di temperamento. Nel 2005 fu avanzata l'ipotesi che Bach avesse voluto lasciare ai suoi allievi precise indicazioni sullo schema di temperamento da lui preferito, celate nel fregio calligrafico irregolare che egli stesso pose sopra al titolo Das Wohltemperierte Clavier nel frontespizio del manoscritto autografo; Questa ipotesi, dovuta a Bradley Lehman[5], è tuttora oggetto di controversie[6] e di interpretazioni alternative del disegno, anche in relazione al sottostante e collegato titolo Das Wohltemperierte Clavier, che fornirebbe la chiave per la soluzione del disegno e l'esatta elaborazione del "buon temperamento" (finemente inequabile) voluto da Bach.[7][8]
Preludio e fuga a 4 voci in sol diesis minore BWV 863
Preludio e fuga a 3 voci in la maggiore BWV 864
Preludio e fuga a 4 voci in la minore BWV 865
Preludio e fuga a 3 voci in si bemolle maggiore BWV 866
Preludio e fuga a 5 voci in si bemolle minore BWV 867
Preludio e fuga a 4 voci in si maggiore BWV 868
Preludio e fuga a 4 voci in si minore BWV 869
Secondo libro BWV 870-893
Preludio e fuga a 3 voci in do maggiore BWV 870
Preludio e fuga a 4 voci in do minore BWV 871
Preludio e fuga a 3 voci in do diesis maggiore BWV 872
Preludio e fuga a 3 voci in do diesis minore BWV 873
Preludio e fuga a 4 voci in re maggiore BWV 874
Preludio e fuga a 3 voci in re minore BWV 875
Preludio e fuga a 4 voci in mi bemolle maggiore BWV 876
Preludio e fuga a 4 voci in re diesis minore BWV 877
Preludio e fuga a 4 voci in mi maggiore BWV 878
Preludio e fuga a 3 voci in mi minore BWV 879
Preludio e fuga a 3 voci in fa maggiore BWV 880
Preludio e fuga a 3 voci in fa minore BWV 881
Preludio e fuga a 3 voci in fa diesis maggiore BWV 882
Preludio e fuga a 3 voci in fa diesis minore BWV 883
Preludio e fuga a 3 voci in sol maggiore BWV 884
Preludio e fuga a 4 voci in sol minore BWV 885
Preludio e fuga a 4 voci in la bemolle maggiore BWV 886
Preludio e fuga a 3 voci in sol diesis minore BWV 887
Preludio e fuga a 3 voci in la maggiore BWV 888
Preludio e fuga a 3 voci in la minore BWV 889
Preludio e fuga a 3 voci in si bemolle maggiore BWV 890
Preludio e fuga a 4 voci in si bemolle minore BWV 891
Preludio e fuga a 4 voci in si maggiore BWV 892
Preludio e fuga a 3 voci in si minore BWV 893
Registrazioni
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Numerosissime sono le esecuzioni e le registrazioni del Clavicembalo ben temperato, che ha ispirato moltissimi musicisti sia dal punto di vista dell'esecuzione pianistica e clavicembalistica, che da quello della composizione.
La prima registrazione completa è quella del pianista Edwin Fischer ed è stata realizzata tra il 1933 e il 1936. Nel 1943, Glenn Gould (nato nel 1932) aveva già nel suo repertorio l'intero primo libro, ma le registrazioni per la Columbia, al pianoforte, ebbero luogo a partire dal 10 gennaio 1962, presso gli studi della 30ª strada, a New York. Inizialmente venduta in sei LP e successivamente rimasterizzata con le moderne tecnologie digitali in quattro CD,[9] l'esecuzione di Gould era stata assemblata, come egli descrive nel suo Le prospettive dell'incisione, mettendo insieme il materiale più convincente realizzato in ben 35 giorni di sessioni di registrazione.
Quanto al clavicembalo, l'incisione effettuata da Helmut Walcha (1907-1991), edita in 5 LP dalla casa discografica EMI, è stata realizzata su un clavicembalo degli anni Sessanta.[10]
L'incisione effettuata da Daniel Chorzempa per Philips (4 CD) è stata invece realizzata utilizzando sette diversi strumenti "d'epoca" (3 clavicembali, 2 clavicordi, 1 organo da camera, 1 fortepiano), di volta in volta prescelti valutando le caratteristiche della singola coppia preludio-fuga.[11]
Note
^La grafia wohltemperirte è attestata dal manoscritto; inoltre, confermata nell'edizione critica a cura di Otto von Irmer (München, G. Henle, s.d., pag. 4 di entrambi i volumi) e nel Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti, Le Biografie, vol. I, Torino, UTET, 1985, pag. 252.
^cfr.: Alberto Basso, Frau Musika. La vita e le opere di J. S. Bach, vol. I, Torino, E.D.T., 1979, pag. 657
^Con il temperamento mesotonico, per poter suonare in tonalità con molte alterazioni in chiave era necessario avere uno strumento costruito appositamente con tasti distinti, ad esempio, per il re♯ e il mi♭, che in quel temperamento hanno altezze diverse. Ciononostante, il temperamento mesotonico continuò ad essere ampiamente usato per l'accordatura degli organi fino alla metà del XIX secolo.
^La relativa edizione in CD è inclusa nella seguente raccolta di 5: EMI Classics France B000V1Z0CQ / B00004UT8G.
^Philips 446690-2. Gli strumenti utilizzati sono tutti del Settecento; dei 6 tra clavicembali e clavicordi, 2 sono conservati presso il Museum für Hamburgische Geschichte, Amburgo, 4 presso la Stiftung Preußischer Kulturbesitz, Berlino; l'organo, presso una collezione privata, in Olanda. Diapason: La3 = 412 Hz; temperamento inequabile ad 1/6 di comma secondo Barca/van Biezen.