La Stellar è stata l'ultima berlina della gamma Hyundai ad essere prodotta sfruttando una meccanica a trazione posteriore di derivazione Ford, già utilizzata in passato dalla Hyundai con il modello Cortina. Il pianale utilizza una geometria di sospensioni all'avantreno a ruote indipendenti con schema a quadrilateri alti deformati che garantisce una maggiore precisione di guida e al tempo stesso una maggiore stabilità della vettura soprattutto in curva. Al posteriore invece un ponte torcente con braccio longitudinale e barra Panhard trasversale. L'impianto frenante sfrutta dei dischi autoventilati all'anteriore e tamburi posteriori con ammortizzatori idraulici e servofreno a depressione.
Il design è opera di Giorgetto Giugiaro per il centro stile Italdesign; uno stile semplice e spigoloso caratterizzato da un'ampia calandra frontale che sulle versioni di punta era completamente cromata. Gli interni disponevano di rifiniture discrete e una qualità delle plastiche non molto elevata, di conseguenza il prezzo dell'autovettura rispetto alla concorrenza era inferiore. I modelli di punta disponevano di numerosi profili cromati esterni.
La Stellar venne prodotta fino al 1991, ma già dal 1987 non venne più venduta in Nord America, sostituita dalla Sonata. In Europa e Asia i due modelli hanno vissuto in simbiosi poiché la Sonica, sua erede, disponeva di un telaio a trazione anteriore che penalizzava fortemente le doti stradali e le prestazioni e la Hyundai decise di non privarsi della Stellar fino a quando le richieste non scendevano al di sotto delle previsioni.
Motorizzazioni
Il motore e le varie trasmissioni utilizzate dalla Stellar erano di derivazione Mitsubishi: tre i propulsori alimentati a benzina, facenti parte della famiglia motoristica Mitsubishi Sirius, e disponibili nella cubature da 1,4, 1,6 e 2,0 litri. Le versioni con motori di maggiori cilindrata (1.6 e 2.0) restanti hanno riscosso un discreto successo commerciale, soprattutto nelle varianti equipaggiate col cambio manuale.
Il 1.6 cm³ con 4 cilindri e distribuzione a 2 valvole per cilindro disponeva di 75 cavalli a 5.500 giri/min ed era abbinato ad un cambio manualeMitsubishi KM-119 a 5 rapporti. La coppia massima era di 120,5 N m erogati a 3.500 giri/min mentre le prestazioni dichiarate erano di una velocità massima pari a 170 km/h con uno scatto da 0 a 1 km registrato in 38,0 secondi.
Il motore 2.0 cm³, sempre a 4 cilindri e distribuzione a 2 valvole per cilindro, invece erogava 83 cavalli a 5.500 giri/min per una coppia massima di 137,6 N·m a 3.450 giri/min. Il cambio era il classico manuale a 5 rapporti già utilizzato per il 1.6 mentre tra gli optional era disponibile un automatico a 4 rapporti sviluppato dalla Borg-Warner che disponeva in un primo momento di soli 3 rapporti mentre in seguito ad un lieve restyling estetico è stata aggiunta la quarta marcia. La velocità massima era pari a 180 km/h con uno scatto da 0 a 1 km in 36,5 secondi.