Nacque in una famiglia di artisti: sia il padre Herman, che fu il suo primo maestro, che i fratelli Cornelis e Abraham erano pittori[1]. Probabilmente studiò anche presso Jan van Goyen[2].
I primi dipinti di quest'autore, di cui si abbia notizia, furono eseguiti nel 1630 durante il suo apprendistato a Rotterdam. Prima di tale anno si conoscono solo incisioni riproducenti paesaggi con pastori e greggi[3], che mostrano l'influenza di Willem Buytewech[4].
Nel 1632 Saftleven si stabilì a Utrecht, dove si sposò nel 1633 con Anna van Vliet, da cui ebbe due figli, Dirck (m. 1679) e Herman (m. prima del 1685), e due figlie, Sara (sposatasi nel 1671 con Jacob Adriaenszoon Broers) e Levina (moglie di Paul Dalbach)[5]. Negli anni immediatamente seguenti collaborò col fratello Cornelis a dipinti di interni di granai, un soggetto che in seguito diverrà una sua specialità[6].
Dipinse paesaggi italiani nel cui stile si nota l'influenza di Cornelis van Poelenburch, ma, dal 1645, Saftleven abbandonò questa maniera per dedicarsi alla riproduzione di panorami olandesi[6], probabilmente indotto dalla visita nel 1644 nella provincia orientale olandese di Gheldria[4].
A partire dal 1639 abitò ad Achter Sint Pieter al numero 7 nel cuore di Utrecht[5].
Intorno al 1650 Saftleven viaggiò in Germania, dove eseguì numerosi schizzi a partire dai quali dipinse vedute panoramiche dei fiumi Reno e Mosella, eseguite in una particolare tonalità di blu, e per le quali è principalmente noto[7]. Oltre a paesaggi topograficamente accurati della regione del Reno, rappresentò vedute immaginarie, che risentono dell'influenza degl'aspri paesaggi montuosi fittizi di Roelant Savery[6], e paesaggi boscosi alla maniera di Alexander Keirinckx e Jan Both[4]. A quei tempi i viaggi erano piuttosto difficoltosi e i dipinti e le stampe di paesaggi permettevano alle persone di evocare terre remote ed esotiche[6].
Nel 1664 un uragano distrusse la città. In occasione di questo tragico evento Saftleven eseguì parecchi schizzi di molte case e vie devastate. Intorno al 1682 vendette al comune una serie di ventidue disegni raffigurante le chiese di Utrecht prima della distruzione del 1664[5].
Sono giunti ai giorni nostri oltre 1200 disegni di paesaggi di quest'autore, in gran parte composizioni su larga scala per collezionisti[6], come i trentasette fogli prodotti per l'Atlante van der Hem, predisposto dall'avvocato di Amsterdam Laurens van der Hem dal 1663 al 1666[4]. Inoltre Saftleven eseguì disegni precisi delle zone intorno a Utrecht e lungo il Reno.
Oltre a questo genere di pittura eseguì anche studi di figure come ad esempio Giovane pastore appoggiato al suo bastone, in cui l'artista enfatizza il gioco di luci e ombre sul corpo del ragazzo[6].
Fu anche attivo come incisore e acquafortista[6]. Oltre alle prime incisioni datate a partire dal 1627, Saftleven completò una serie di paesaggi intorno al 1640 e poi, dal 1644, eseguì incisioni di paesaggi italiani nello stile di Jan Both. Jan van Almeloveen e Jan van Aken, che lavorarono alcune volte per Saftleven, emularono le sue stampe di paesaggi[4].
Durante la sua vita, fu uno degli artisti più conosciuti in Olanda[4][6]. Dopo la sua morte e fino al XIX secolo le sue opere furono molto ricercate e frequentemente copiate, ad esempio da Jan Griffier I, le cui copie furono spesso scambiate per originali di Saftleven[4].