Il Hauptamt Volksdeutsche Mittelstelle o Direzione generale del benessere dei tedeschi etnici, abbreviato VoMi, fu una agenzia del NSDAP che dirigeva e curava gli interessi dei tedeschi etnici Volksdeutsche che vivevano fuori dai confini del Terzo Reich.[1]
In seguito, sotto il controllo dell'amministrazione delle Allgemeine-SS, divenne responsabile della pianificazione dell'ideologia nazista del Lebensraum in Europa orientale.
Il suo Quartier Generale si trovava a Unter den Linden, Berlino. Il primario scopo del VoMi era quello di preoccuparsi e pianificare del reinsediamento delle popolazioni germaniche che si trovavano fuori dai confini del Terzo Reich.
Tra il 1939 e il 1942, il VoMi aveva reinsediato mezzo milione di tedeschi etnici nei nuovi territori occupati sotto lo slogan "Heim ins Reich".[3]
Questo dipartimento era diretto da ufficiali del SD. Aveva sia personale delle SS che personale estraneo alle SS, senza i Volksdeutsche.[6]
Amt III: Finanzen, Wirtschaft und Vermögensverwaltung
("Finanze, Economia e Amministrazione")
Era responsabile del finanziamento del VoMi e della distribuzione dei fondi. Era l'unico dipartimento rimasto sotto il completo controllo del partito nazista e non delle SS.[6]
("Archivio e registrazioni della cultura dei tedeschi etnici")
Questo ufficio serviva per archiviare e registrare la storia culturale dei Volksdeutsche. Inoltre inventariava come curatore tutti gli oggetti, tesori e documenti relativi alla storia dei tedeschi etnici.[6]
Amt IX: Politische Führung Deutscher Volksgruppen
("Ufficio politico dei gruppi etnici tedeschi")
Le SS consideravano questo come il più importante dipartimento del VoMi. L'Amt IX aveva molte sotto divisioni, che includevano: affari domestici, relazioni tra i tedeschi etnici e il Partito nazista, affari tra stati esteri e il Terzo Reich riguardante i tedeschi etnici e collegamenti con il Ministero degli Affari Esteri di Ribbentrop.[6]
^ Tammo Luther, Volkstumspolitik des Deutschen Reiches 1933–1938: die Auslanddeutschen im Spannungsfeld zwischen Traditionalisten und Nationalsozialisten, Stuttgart, Franz Steiner Verlag, 2004, p. 174f.
^ Martin Broszat, Norbert Frei (a cura di), Das Dritte Reich im Überblick. Chronik – Ereignisse – Zusammenhänge, München, 1992, p. 258, ISBN3-492-11091-6.