Nacque a Patschkau, provincia della Slesia, il 25 dicembre 1883.[2][1] Si arruolò come Seekadett nella Kaiserliche Marine il 1 aprile 1902, e dopo aver completato l'addestramento a bordo della nave scuolaStosch si diplomò presso l'Accademia navale di Mürwik (Kiel).[3][4] Prestò poi servizio sulla nave da battagliaElsass, fu promosso Leutnant zur See alla fine di settembre del 1905 e si imbarcò a bordo della corazzata Preussen nell'ottobre successivo.[1] Venne promosso Oberleutnant zur See il 30 marzo 1908, e dall'ottobre dello stesso anno al settembre 1910 fu ufficiale di compagnia presso la I. Torpedodivision in Kiel dove prestò servizio come ufficiale di guardia sulle torpediniereS 144 e poi S 145 (31 ottobre-27 novembre 1909; 23 agosto-10 settembre 1910).[3] Fu quindi utilizzato, con la stessa funzione, nella I. Werftdivision fino a quando il 28 aprile 1911 gli fu assegnato un comando come ufficiale addetto ai siluri sull'incrociatore leggeroGeier con cui prestò servizio presso la Stazione navale dell'Africa orientale e poi nel Mediterraneo.[3] Via Porto Said rientrò in Germania alla fine del maggio 1912, assegnato dapprima alla 1. Matrosendivision, e dal 1 ottobre dello stesso anno all'Ispettorato delle torpediniere, dove completò l'addestramento per prestare servizio sui sommergibili, venendo quindi promosso Kapitänleutnant il 22 marzo 1914.[3]
Oltre al sommergibile britannico C34, il cui riuscì a salvare l'unico sopravvissuto, l'U 52, affondò altre tre navi da guerra ausiliarie e 27 navi mercantili. Il 2 ottobre 1917 fu nominato comandante della Unterseebootsflottille-Flanders, che era di stanza a Bruges, nel Belgio occupato.[6] Il 2 aprile 1919 entrò a far parte della divisione navale di Kiel, dove prestò servizio come comandante del 2º Battaglione del 3º Reggimento.[3] L'11 giugno 1919 fu assegnato alla stazione navale del Mar Baltico e trasferito al reggimento di difesa costiera di Kiel il 10 ottobre come comandante di compagnia.[3] Tra il 2 e il 23 marzo 1920 fu per breve tempo comandante di battaglione nel reggimento della guardia costiera a Kiel.[4] Successivamente in congedo, è stato riammesso in servizio nella Reichsmarine il 6 giugno, e nel luglio successivo divenne consigliere presso l'Ispettorato dei siluri e delle mine.[3]
Tra il 20 gennaio e l'11 aprile 1920 fu in servizio presso lo stato maggiore del comandante in capo delle forze navali nel Mar Baltico.[3] Fu comandante dell'ex incrociatore leggero Berlin, che veniva utilizzato come una chiatta.[3] All'inizio del marzo 1921 fu promosso Korvettenkapitän e dall'aprile 1923 alla fine di dicembre 1924 lavorò come capo dipartimento della flotta del comando navale.[3] Fu quindi nominato direttore del reparto attrezzature e siluri presso il cantiere navale di Wilhelmshaven.[3] Il 7 ottobre 1925 fu trasferito a Kiel come Fürsorgeoffizier presso la stazione navale del Mar Baltico e in questa veste fu promosso Fregattenkapitän il 1 aprile 1928.[3] Si ritirò dal servizio attivo il 30 settembre 1929, con il grado di Kapitän zur see.[3]
Dopo il suo congedo lavorò come giornalista e fu capo redattore del giornale Kieler Zeitung. Il 1 ottobre 1936 fu riammesso in servizio attivo come ufficiale alle comunicazioni con il suo grado di capitano di vascello ed anzianità dal 1 aprile 1935.[3] Ricoprì l'incarico di Capogruppo per la Kriegsmarine presso l'Ispettorato per il reclutamento a Coblenza e fu promosso Konteradmiral il 27 agosto 1939, in occasione del cosiddetto "giorno di Tannenberg".[3] Durante la seconda guerra mondiale, il 1 gennaio 1941, fu riammesso nei ruoli attivi e nominato comandante del distretto militare di Essen I.[3] Il 31 agosto 1942 fu nuovamente congedato dal servizio e messo a disposizione della Kriegsmarine il giorno dopo senza essere utilizzato per ulteriori mobilitazioni.[1] Messo definitivamente a riposo il 1 novembre, si spense a Coblenza il 4 gennaio 1950.[1]
(FR) Yves Dufeil, Kaiserliche Marine U-Boote 1914-1918. Dictionnaire biographique des commandants de la marine imperiale allemande, Histomar Publications, 2013.
(DE) Dermot Bradley (a cura di), Hans H. Hildebrand e Ernest Henriot, Deutschlands Admirale 1849–1945. Die militärischen Werdegänge der See-, Ingenieur-, Sanitäts-, Waffen- und Verwaltungsoffiziere im Admiralsrang. Band 3: P–Z, Osnabrück, Biblio Verlag, 1994, pp. 508–509, ISBN3-7648-2482-4.
(DE) Karl-Friedrich Hildebrand e Christian Zweng, Die Ritter des Ordens Pour le Mérite des I. Weltkriegs. Band 3: P-Z, Bissendorf, Biblio Verlag, 2011, pp. 486-484, ISBN3-7648-2586-3.
(DE) Hanns Möller, Geschichte der Ritter des Ordens pour le mérite im Weltkrieg. Band II:M–Z, Berlin, Verlag Bernard & Graefe, 1935, pp. 463–464.
(DE) Andreas Michelsen, Der U-Bootskrieg 1914-1918, Leipzig, Hase & Koehler Verlag, 1925, pp. 51-52.
(EN) Johan Ryheul, Marinekorps Flandern 1914–1918, Berlin, Mittler & Sohn, 1997, p. 255, ISBN3-8132-0541-X.
(EN) Lawrence Sondhaus, German Submarine Warfare in World War I: The Onset of Total War at Sea, London, Rowmann & Littlefield, 2017.
(DE) Lowell Thomas, Ritter der Tiefe, Gütersloh, Verlag C. Bertelsmann, 1930, pp. 51-52.