Fu particolarmente noto per le sue regie wagneriane, in particolare per il ciclo dell'Anello del Nibelungo, portato in scena anche in Giappone e negli Stati Uniti.[1][2] Il suo stile univa al rigore di Felsenstein un approccio di estraniamento brechtiano e una forte consapevolezza politica; molte sue regie sollevarono aspre controversie, in particolare la sua produzione del Tannhäuser per il Festival di Bayreuth del 1972, in cui veniva rappresentata una Wartburg proto-nazista e che terminava con i cantanti che in abiti moderni salutavano a pugno chiuso.[2]
Note
^abcJohn Sandford, Friedrich, Götz, in Encyclopedia of Contemporary German Culture, Routledge, 2013, ISBN 1136816100.
^abcd Stanley Sadie e Christina Bashford, Friedrich, Götz, in The New Grove Dictionary of Opera, Vol. I, Macmillan, 1992, ISBN978-0-333-48552-1.