componente dell'xi commissione (agricoltura e foreste) (vi legislatura, vii legislatura)
componente della ii commissione (giustizia)
componente della commissione parlamentare d'inchiesta sull'attuazione degli interventi per la ricostruzione e per la ripresa socio-economica dei territori della valle del belice colpiti dai terremoti del gennaio del 1968 (vii legislatura)
componente della iv commissione (difesa) (viii legislatura, ix legislatura)
componente della commissione parlamentare d'inchiesta sull'attuazione degli interventi per la ricostruzione e per la ripresa socio-economica dei territori della valle del belice colpiti dai terremoti del gennaio del 1968 (viii legislatura)
componente della commissione parlamentare sul fenomeno della mafia (ix legislatura, x legislatura)
componente della giunta per il regolamento (x legislatura)
componente della ii commissione (giustizia) (x legislatura)
Il 24 ottobre 1969 mentre insieme ad alcuni amici (tra cui il futuro terrorista neofascista Pierluigi Concutelli) tornava dal poligono di Boccadifalco, Palermo, fu fermato dai Carabinieri che trovarono alcune armi da fuoco non denunciate nel bagagliaio della sua automobile.[1]
Deputato alla Camera
Nel 1972 venne eletto deputato nazionale, per la prima volta, nella circoscrizione Sicilia occidentale, nel MSI. Sempre rieletto nel 1976, nel 1979, 1983, 1987, 1992 e 1994, è stato vicepresidente del gruppo dal 1984 al 1992[2].
Nel maggio 1992 propose al suo partito di votare Paolo Borsellino alla presidenza della Repubblica, e il magistrato ottenne 47 voti[6].
Eletto nel marzo 1994 deputato nel collegio uninominale "Palermo - Libertà", è stato nominato sottosegretario al Ministero della Difesa nel primo governo Berlusconi (1994-1995). Ancora eletto alla Camera nel 1996 e nel 2001, stavolta con Alleanza Nazionale, partito di cui è stato coordinatore regionale dal 1994.
Presidente dell'ARS
Nel giugno 2001 si dimette dalla Camera per essere eletto deputato regionale, dove viene eletto presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana (2001-2006). Ha presieduto la Fondazione Federico II di Palermo. Nel 2002 lascia la guida del partito nell'isola a Nello Musumeci. Resta presidente dell'ARS fino al 2006.
Riconfermato deputato all'ARS con AN alle elezioni regionali del 2006, eletto sia nel collegio regionale che in quello di Palermo.
Assessore regionale
Dal luglio 2006 è assessore al Bilancio della Regione Siciliana nella seconda giunta Cuffaro, fino al maggio 2008, per lo scioglimento anticipato della legislatura, e decide di non ricandidarsi all'Ars. Nel giugno 2007 fonda un settimanale, Il Siciliano, che pubblica fino al 2009.
Nel 2010 ha pubblicato un libro-intervista "Il figlio del sole", a cura di Dario Miceli[7].
«Scrive Caselli: I processi di mafia vengono definiti “messinscene dimostrative, destinate a polverizzarsi sotto i colpi di quel po’ che è rimasto dello Stato di diritto”, “montature” allestite dai “registi del grande spettacolo della lotta alla mafia”. E ci si chiede “se è stato opportuno seguire la strada dei maxi-processi, estremamente utili ai fini spettacolari, ma dannosi ai fini di giustizia”. (Guido Lo Porto, Giornale di Sicilia – 1987)»
^ Redazione 19luglio1992.com, In Primo Piano, su 19luglio1992.com. URL consultato il 2 gennaio 2023.