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Nel 1471 Guidaccio si rivolse contro il padre, che venne imprigionato. L'anno seguente venne chiamato a Milano dal duca Galeazzo Maria Sforza che lo armò cavaliere, ponendosi come mediatore per ristabilire la pace nella famiglia Manfredi. Gli venne promessa in sposa la figlia del duca Caterina, ma lo Sforza la fece sposare ad un miglior partito, Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV. Nel 1473 sposò invece la sorella di Galeazzo Maria Fiordelisa, figlia di Francesco Sforzaduca di Milano,[2] senza discendenza duratura: una figlia e un figlio nacquero rispettivamente nel febbraio 1474 e aprile 1475[3]; due figli gemelli, Guido Antonio e Francesco Sforza, morirono infanti nel febbraio 1492.[4]. Persa Imola, divenuta feudo di Riario, Guidaccio combatté con i fiorentini allo scopo di riprendere la città perduta, ma senza riuscirvi. Nel 1499 tentò di togliere ai parenti il dominio della valle del Lamone, ma senza effetto.[5]