Nel 1125, alla morte del padre, Guglielmo II detto il Tedesco, vittima di un complotto ordito dai suoi baroni[10], ereditò il titolo di conte di Borgogna e di co-conte di Mâcon[11].
Nel 1127, secondo Anselmi continuatio Sigeberti, Guglielmo morì assassinato dai suoi sudditi, a soli diciassette anni, mentre, in una chiesa, il 27 febbraio (3 Kalend. Martii) pregava dinanzi all'altare[2]; anche gli Annales Sancti Disibodi confermano l'assassinio (Wilhelmus princeps Burgundiæ a suis occiditur)[12]. Secondo il Veterum Scriptorum, Tome VI, Fundatio monasterii beatæ Mariæ de Altaripa, l'assassinio viene anticipato di un anno, il 9 febbraio 1126 (1126, 5 Idus Februari), presso Payerne (apud Paterniacum)[1]; Guglielmo fu sepolto in un monastero Cluniacense sull'isola del lago di Nirvez (in prioratu Cluniacensi, sito in insula quae est in lacu de Nirvez)[1].
Dopo la morte di Guglielmo, secondo lo storico tedesco Horst Fuhrmann, nel suo Deutsche Geschichte im hohen Mittelalter. Von der Mitte des 11. bis zum Ende des 12 il nuovo re di Germania, Lotario II di Supplimburgo, per imporre la propria autorità nel regno di Arles o delle due Borgogne, concesse a suo zio, Corrado I di Zähringen, il titolo e le funzioni di Rector Burgundiae[11], con lo scopo di salvaguardare gli interessi del regno di Germania nelle contee del regno di Arles, arrestandone soprattutto il graduale processo di distacco della contea di Borgogna dall'impero. La contea di Borgogna però passò al cugino di Guglielmo, Rinaldo III di Borgogna, figlio di Stefano I di Borgogna, che rimase anche conte di Mâcon assieme al fratello, Guglielmo.
Discendenza
Di Guglielmo non si conosce né il nome di una eventuale moglie, né alcuna discendenza[11][13].
Austin Lane Poole, "Federico Barbarossa e la Germania", cap. XXIII, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta fra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1979, pp. 823–858.
Paul Fournier, "Il regno di Borgogna o d'Arles dal XI al XV secolo", cap. XI, vol. VII (L'autunno del Medioevo e la nascita del mondo moderno) della Storia del Mondo Medievale, 1981, pp. 383–410.