Graziano Motta è nato nel 1929 sulle pendici dell'Etna, a Valverde, allora frazione di Aci Sant'Antonio. Allievo dell'Istituto Salesiano di Pedara veniva istruito negli studi classici mentre il padre, insegnante e pubblicista, lo apriva a quelle esperienze di giornalismo che, ancor prima di intraprendere gli studi universitari nel Siculorum Gymnasium, lo avrebbero introdotto nel mondo cattolico dell'informazione, nel quale ha sempre militato; fin dagli esordi, nel 1945-46, ne L'idea cristiana di Catania e poi, nei quotidiani Giornale dell'Isola e Corriere di Sicilia sotto la guida di due grandi direttori, Alfredo Signoretti e Riccardo Forte.
Nel 1952 era chiamato a Roma, nella redazione politica e parlamentare del quotidiano Il Popolo Nuovo di Torino, come “vice” di Carlo Trabucco; e l'anno successivo da mons. Ernesto Pisoni a Milano nella redazione del quotidiano L'Italia, diretto poi dal prof. Giuseppe Lazzati e da mons. Carlo Chiavazza. Contemporaneamente (settembre 1953), nella sede milanese della RAI, avviava il primo ufficio stampa della nascente Televisione Italiana su incarico del direttore generale prof. Sergio Pugliese. Suo il testo del cortometraggio Antenne TV diffuso il 4 gennaio 1954, giorno dell'inizio ufficiale delle trasmissioni televisive.
Dopo alcune importanti esperienze nel mondo della cultura (musicale[1], cinematografica, televisiva e letteraria; fra l'altro negli anni 1968 e 1969 è stato direttore del Festival internazionale Cinema-TV-Narrativa di Alghero, presieduto da Riccardo Bacchelli), e di nuovo nell'arena giornalistica a Roma negli anni 1972-1975 caposervizio esteri nel quotidiano politico-economico Il Globo diretto da Antonio Ghirelli, è stato giornalista inviato nel Medio Oriente dove ha vissuto per oltre un trentennio (salvo due parentesi nei Balcani), in particolare a Gerusalemme, impegnato per l'Agenzia ANSA, la Radio Vaticana (della quale ancora oggi è assiduo collaboratore), Avvenire, L'Osservatore Romano; e come fondatore e condirettore degli Annales dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Negli ultimi anni collabora assiduamente, come analista, a La Nuova Bussola Quotidiana ed è invitato in varie città d'Italia come conferenziere esperto del Medio Oriente.[2]
Pubblicazioni
I giganti della musica (Milano Epoca-Mondadori 1966)
Omaggio a Shakespeare (Milano Epoca-Mondadori 1967)
Concerto all'italiana e Le canzoni da battello del Settecento a Venezia (Milano, Philips 1966)
V Premio Fratelli Sturzo honestatis defensores - 8 agosto 2014, Castello dei principi Lancia di Brolo (Messina) - per i settanta anni di attività giornalistica.[6]
Note
^Da musicologo negli anni 1964-67 ha diretto il dipartimento italiano di musica classica delle Case discografiche Philips e Deutsche Grammophon Geselleschaft di Milano. A Roma nel 1970-71 ha fondato e diretto “Italiamusica – Centro per la diffusione della musica italiana nel mondo”, presieduto prima dall'on. Vittorino Colombo, poi dal maestro Giulio Razzi.
^Livorno, "Israele tra passato e futuro", Museo Civico Giovanni Fattori 14 aprile 2015; Longara, Commemorazione di don Mauro Fornasari - Antifascismo e Resistenza dei cattolici bolognesi, Parrocchia, 1 marzo 2015; Vinci, per il ciclo Vincincontri anno XVII n.59 - Gli ulivi della Terra Santa e Vinci, Palazzina Uzielli, 4 dicembre 2015.
^Presentato il 1º giugno 2013 a San Giovanni Rotondo in occasione dell'ostensione permanente del Santo.
^Decreto dell'11 marzo 2014. Il 30 marzo 2014 a Palazzo della Rovere - Via della Conciliazione, Roma - cerimonia di consegna del diploma e delle insegne da parte del Gran Maestro, cardinale Edwin Frederick O'Brien.