Il golfo è caratterizzato da coste molto frastagliate e ricche di insenature, nella parte occidentale è delimitato da un grande gruppo di isole, le maggiori delle quali sono l'isola Tajmyr e l'isola del Pilota Machotkin; nella parte orientale si apre la baia del Taimyr (Таймырская губа), in fondo alla quale sfocia la Nižnjaja Tajmyra, che proviene dal lago Tajmyr.
Il golfo è lungo 40 km e largo circa 80 km e ha una profondità massima di 16 m; per la maggior parte dell'anno è ricoperto di ghiaccio. Al suo interno c'è la grande isola di Kolčak, che dal 1937 al 2005 portava il nome di isola di Rastorguev. A nord del golfo si trova l'arcipelago di Nordenskiöld.
Ci sono varie isole nella baia del Tajmyr (l'insenatura nella parte orientale), le più importanti delle quali sono:
Isola di Čeljuskin (остров Челюскина), all'ingresso della baia, vicino alla costa meridionale (76°13′34″N 99°05′56″E76°13′34″N, 99°05′56″E), ha preso il nome dell'esploratore polare Semën Ivanovič Čeljuskin[1], che visitò la costa del Tajmyr nel 1741.
Isola di Baer (остров Бера), che ha una lunghezza di circa 3,5 km. Si trova al centro dell'ingresso della baia, a circa 13 km dal mare di Kara (76°13′18″N 99°25′47″E76°13′18″N, 99°25′47″E). Prende il nome dal famoso biologo Karl von Baer, tedesco del Baltico, per il suo contributo allo sviluppo della meteorologia nell'oceano Artico nel 1830.
Isole Nanosnye (Наносные острова), 4 piccole isole, la più grande delle quali ha 5 km di lunghezza e 2 di larghezza, si trovano alla foce del fiume Tajmyra (76°04′28″N 99°43′25″E76°04′28″N, 99°43′25″E).
Isola di Fomin (остров Фомина), lunga 11,5 km e larga 3,7 km, inserita nella foce del Tajmyr, lo divide in due bracci. L'isola prende il nome dal esploratore Nikifor Fomin.
Storia
Le coste del golfo furono visitate per la prima volta nel 1740 da Nikifor Fomin, che guidava un distaccamento della Seconda spedizione in Kamčatka[2] di Vitus Bering, e che svernò sull'isola di Baer; poi, nel 1741, furono raggiunte dal gruppo di Čeljuskin e Chariton Laptev, il quale ne lasciò una descrizione[3][4]. In seguito la zona è stata studiata da Alexander von Middendorf, durante la sua spedizione del 1842-45 e da Eduard Toll nel 1900-02.