Pittore non eccelso, al punto che le sue collaborazioni non si allontanarono quasi mai dal ruolo di semplice esecutore di cartoni preparati da uno dei suoi maestri.[2]
Ha lasciato anche un diario intitolato Ricordi in cui parla anche dei suoi maestri.
Note
^Giusto d'Andrea, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 agosto 2015.
^Le Muse, De Agostini, Novara, 1965, vol. 5 p. 300-301
Bibliografia
I. B. Supino, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907, e XIV, Lipsia 1921.
R. van Marle, The Development of the Italian Schools of Painting, IX, Aia 1927.