Il 3 luglio 1862 a Palermo, Guerzoni fu affiliato alla massoneria di rito scozzese (nella Loggia "I Rigeneratori del 12 gennaro 1848 al 1860 Garibaldini", della quale era Maestro Venerabile Emanuele Sartorio) insieme agli altri componenti dello Stato Maggiore garibaldino (Giacinto Bruzzesi, Francesco Nullo, Enrico Guastalla, Pietro Ripari, Giovanni Chiassi, Giovanni Basso, Giuseppe Nuvolari, Gustavo Frigyesi e altri ufficiali): fu lo stesso Garibaldi, nella veste di Gran Maestro, a firmare la proposta di ammissione regolare «ai misteri dell'Ord:. M:. in alcune delle RR:. LL:. poste sotto l'O:. di Palermo». «E a tal fine con gli altri poteri a me conferiti – aggiungeva – gli dispenso dalle solite formalità»[11].
Nell'estate del 1863, con Giacinto Bruzzesi, fu a Bucarest in rappresentanza del Partito d'Azione, dove svolse una missione come emissario mazziniano, nel tentativo di convincere i rivoluzionari romeni ad un'intesa con gli ungheresi.
Tra il 1863 e il 1865Giuseppe Mazzini gli indirizzò da Londra quattro lettere, insieme ad altre inviate a Garibaldi (di cui Guerzoni era segretario) nel periodo in cui entrambi visitarono l'Inghilterra, dal 3 al 28 aprile 1864.
Partecipò alla campagna garibaldina del 1866 durante la Terza guerra di indipendenza assegnato inizialmente, in fase di mobilitazione, come maggiore del 2º Reggimento del Corpo Volontari Italiani poi allo stato maggiore di Garibaldi, e ai fatti del 1867 durante i quali poté essere testimone della ritirata garibaldina nel corso della Battaglia di Mentana contro le truppe francesi e pontificie armate degli efficienti fucili Chassepot: «un combattimento tra gente che fuggiva e gente che non avanzava».
Partecipò nel settembre del 1870 alla campagna per la Presa di Roma come volontario al seguito della colonna Bixio che occupò Civitavecchia. Fatti descritti nel saggio pubblicato dopo pochi mesi dalla presa di Roma sulla rivista Nuova Antologia vol XV 1870.
Il terzo Rinascimento, Palermo, L. Pedone Lauriel, 1874.
La vita di Nino Bixio narrata con lettere e documenti, Firenze, Barbera, 1875.
Il teatro italiano nel Secolo XVIII, Milano, Bocca, 1876.
Il primo Rinascimento, Verona-Padova, Drucker & Tedeschi, 1878.
Garibaldi, vol. I-II, con documenti editi e inediti, Firenze, Barbera, 1882.
«L'uomo che, muovendo contro il nemico, sostava ad ascoltare il canto d'un usignolo; che balzava dal letto prima dell'alba per cercare tra gli scogli o nel monte l'agnello smarrito e recarselo sulle spalle alla madre; che s'accendeva di sdegno tutte le volte che sorprendeva un soldato a maltrattare senza ragione il cavallo, era quello stesso fanciullo che a sette anni, fatto prigioniero un grillo e, nel maneggiarlo troppo inavvedutamente, strappatagli una gamba, fu preso da tanta pietà per il povero animaluccio e da tale rimorso della propria crudeltà, che ne pianse amaramente.»
(Giuseppe Guerzoni, biografia di Garibaldi)
Lettere ed armi. Scritti editi ed inediti, 2 voll., Milano, G. Brigola, 1883.
Angela Luisa Bianchi, Giuseppe Guerzoni. La vita e l'opera letteraria, Società editrice F. Perrella, 1928.
Angela Luisa Bianchi, Giuseppe Guerzoni. La vita e l'opera letteraria, a cura di Maria d'Arconte, Udine, Gaspari Editore, 2020 [1928], ISBN978-88-7541-742-0.
Piero Gualtierotti, Il Tartarello, n. 1, marzo 1981, pp. 9-11.
Mariano Vignoli, Quanta schiera di gagliardi. Uomini e cose del Risorgimento nell'alto mantovano, 1ª ed., Castel Goffredo, 1998, pp. 27-28. ISBN non esistente