Dopo aver praticato l'arte dell'ebanisteria, acquistandovi particolare notorietà per l'esecuzione dei suoi famosi "studioli", sorta di mobili intarsiati in avorio o in tartaruga, cominciò fin dal 1610 a dedicarsi, a Roma, ad opere di architettura sotto la guida di Flaminio Ponzio, eseguendo fra l'altro la chiesa di San Sebastiano Fuori le Mura; succedette quindi al Ponzio stesso nella carica di architetto pontificio.
Il suo nome tuttavia è legato soprattutto alla costruzione del casino di Villa Borghese, dal 1610 al 1614, dalla caratteristica decorazione a stucchi della facciata, e a numerose fontane come quella dell'Aquila nei Giardini Vaticani, quella del cortile del Belvedere, quella di Piazza Scossacavalli e quella della villa Mondragone.
^Il suo contributo al palazzo è molto ben descritto da Howard Hibbard, in (EN) The Architecture of the Palazzo Borghese, Roma, Accademia americana, 1962.
Bibliografia
Vittorio Sgarbi, Roma - Dal Rinascimento ai nostri giorni in: Dizionario dei monumenti italiani e dei loro autori, Milano, Ed. Bompiani, 1991, p. 258. ISBN 88-452-1801-5