Nel suo paese d'origine gli venne dedicato un monumento. Nel 1947 in seguito al Trattato di Parigi, il comune passò alla Francia, che francesizzò forzatamente il comune.
Il suo monumento opera del torinese Davide Calandra è stato inaugurato nel 1914[1] e fino all'annessione alla Francia nel 1947 si trovava in Piazza San Martino, davanti al comune di Briga Marittima, poi venne spostato alla periferia del paese lungo il Levenza e il nome nella targa del monumento del colonnello venne francesizzato in Jean Pastorelli, mentre Ain Zara, dove è caduto, venne sostituita con un indefinito "champ d'honneur". A Giovanni Pastorelli sono dedicate una via nel quartiere periferico Barona di Milano, una piazza nel comune di Briga Alta, una via nel centro di Nizza (Rue Jean Pastorelli), una via a Briga Marittima presso la RD 43 / Avenue Général De Gaulle (Rue Jean Pastorelli) e una palazzina di alloggi presso la Scuola di fanteria dell'Esercito Italiano a Cesano (Roma).
«Diede prova ammirevole di valore, trascinando con l'esempio e stando in prima linea con l'avanguardia per meglio dirigerla i reparti del suo reggimento sottoposti a intenso fuoco nemico e sebbene ferito a morte, trovò nella sua energia e nell'alto concetto che egli aveva della sua missione, la tranquillità d'animo e la forza, nel cedere il comando al tenente colonnello, di raccomandare a tutti l'onore del reggimento e della sua bandiera, che egli aveva tenuto sempre alto.» — Ain Zara, 6 dicembre 1911