Studiò letteratura e divenne uno dei più faceti e allegri poeti estemporanei della sua epoca. Fu tenuto in un certo riguardo da parte della Corte Medicea e dalle persone più abbienti di Firenze, che lo accolsero volentieri a mensa e a conversazione per deliziarsi delle sue risposte frizzanti. Il Fagiuoli da ciò ricavava onori, accoglienze e anche qualche beneficio. Si può dire che egli appartenga alla tradizione bernesca, dal nome di Francesco Berni (1497/1535), poeta satirico, autore di un rifacimento dell'Orlando Innamorato, di Capitoli e Rime. La sua satira talvolta fu acuta e tagliente, raramente malvagia.
Commedie (1734-1738); ne scrisse diciannove, tra le quali:
Il marito alla moda
Quel che appare non è, ovvero Il cicisbeo sconsolato;
Un vero amore non cura interesse.
Dettati e sentenze
Motti, burle e facezie, una raccolta di detti.
Epigramma satirico per i Medici, signori di Firenze
I Medici - pietosi! - ai FiorentiniVolendo rimediar piaghe e malanni,Decretaron l'effigie sui fioriniDel Santo Protettore, San Giovanni;Però al Santo, al di dietro delle spalle,Appiopparono - al solito - le palle!E questa fu, pei Medici, l'egualeRicetta... a ogni lor male.
Note
^G. Ortolani, Tutte le opere di C. Goldoni, Mondadori Editore, 1940
Bibliografia
Il poeta Fagiuoli - motti facezie e burle del celebre buffone di corte, Firenze, Adriano Salani Editore, 1924.