Alla prima il pubblico rimase piuttosto freddo, probabilmente impreparato a riconoscere l'arguzia dei dialoghi[2]. Lo stesso autore non riteneva quest'opera tra le sue migliori, tanto che scrisse nella prefazione all'edizione a stampa del 1755, per la quale operò una profonda riscrittura, anche sostituendo al vivace dialetto veneziano di Corallina l'italiano: Questa è una di quelle Commedie essere da me credute meno degne delle altre di veder la luce del Mondo. Egli è ben vero però, che prima di darle al torchio le ho prese seriamente per mano, le ho riformate, e questa precisamente posso dire d'averla intieramente rifatta[3].
Villa sulla Brenta, luogo di villeggiatura dei veneziani. La fattoressa (castalda) Corallina, che cura tutti gli interessi del vecchio mercante Pantalone, finirà con il diventare padrona di casa sposandolo.
Poetica
Ha scritto l'autore nella prefazione per l'edizione a stampa: I caratteri mi paiono assai verisimili, ed è molto comune quello d’un Vecchio che si lascia dominare da una Donna di spirito, e l’altro eziandio della Donna, che conoscendo il suo punto, sa stabilire la sua fortuna. L'argomento sarebbe troppo triviale, se non venisse adornato da vari accidenti che lo distinguono dai più comuni[3].
Note
^Fu quella la prima volta ch'io ebbi il piacer di scrivere per la brava Attrice; pochissimo io l'avea veduta recitare per avanti, onde non aveva ancor bene il suo carattere rilevato, come in appresso poi mi riuscì di colpirlo nella Serva amorosa, nella Locandiera ed in tante altre - Carlo Goldoni, prefazione a La castalda
^G. Ortolani, Tutte le opere di C. Goldoni, Mondadori Editore, 1940