La città di Savona viveva un periodo di decadenza, e durante l'amministrazione di Chabrol conobbe un periodo fortemente prospero grazie a cui la città iniziò una lenta rifioritura. In ricordo di questa rinascita, nel centro storico della città, è dedicata una piazza in sua memoria dove è apposta una targa che reca il seguente testo:
«Dal 31 gennaio 1806 al 23 dicembre 1812 fu prefetto del napoleonico distretto di Montenotte con Savona capoluogo, il Conte Gilbert Chabrol de Volvic, artefice della Savona moderna, "Les Amis de Napoléon" e l'Associazione Napoleonica d'Italia ne onorano il ricordo in questa piazza a lui titolata[1]»
Mantenne il suo posto anche con la restaurazione della monarchia (si dice che, ai detrattori, Luigi XVIII rispose: Chabrol a épousé la ville de Paris, et j'ai aboli le divorce[2]) e si ritirò solo alla Rivoluzione di luglio del 1830.
Si accredita a lui la frase da cui è stata tratta la locuzione Cento giorni per indicare il breve ritorno di Napoleone dopo l'esilio all'Elba.