Gherson è il marchio con il quale Alfredo Menghini ha prodotto una serie di chitarre e bassi elettrici dal 1968 al 1983-1985 ca[1], inizialmente con il nome Wonder e Daytime, solo successivamente con quello di Gherson[2]. Con sede a Recanati, il marchio Gherson è stato uno dei pochi in Italia a contrastare, per breve tempo, l'ormai esteso mercato degli strumenti musicali asiatici. Meneghini era però uno dei pochi a costruire in proprio elettronica e pick-up.
Il materiale utilizzato è generalmente buono, dato che si tratta di legno massello: corpo in mogano o frassino, manico in mogano o acero, tastiera in palissandro.
Le chitarre e i bassi Gherson erano perlopiù imitazioni di strumenti Fender e Gibson, tra i quali repliche dei modelli[3]:
Le prime repliche erano di fattura decisamente più rozza, tanto che gli strumenti si possono suddividere in due periodi costruttivi[4]:
- Gamma V1 (1968-1976): design più originale, ma tendente al "kitsch".
- Gamma V2 (1977-1985 ca): copie più simili ai modelli ufficiali, evoluzione dell'hardware e logo Gherson più sobrio (nero o bianco).
Gherson ha prodotto però anche un modello originale di chitarra e basso, noto con il nome "THSP", molto raro e ricercato sul mercato collezionistico[5].
Pur trattandosi di prodotti economici di fascia media per renderli accessibili a chi non potesse permettersi i più blasonati modelli originali, le chitarre e i bassi Gherson erano di buona fattura, realizzati con materiali di discreta qualità, assemblati con cura e dotati di una buona risposta acustica. Sebbene comunque non paragonabili per resa sonora ai prodotti ufficiali, oggi sono apprezzati e ricercati dai collezionisti di tutto il mondo, che li considerano oggetti vintage[6].
Nei primi anni settanta il cantautore canadese Bryan Adams, acquistò la sua prima chitarra elettrica, una Gherson replica della Fender Stratocaster.[7] Ancora oggi è nella sua collezione.[8]
Note