Da giovane entrò in contatto con la bottega del Rubens e con il conterraneo Antoon van Dyck.
A partire dal 1620 fu in Sicilia, a Palermo e a Trapani, e in quest'ultima città fu dal 1631consolefiammingo, rimanendovi fino alla morte.[2].
In quegli anni fu in rapporti con altri pittori fiamminghi in Sicilia come Giovanni Basquens e con Antoon Van Dyck, durante il suo periodo palermitano.
Lo storico dell'arte Giovanni Mendola ritiene che il suo nome debba essere l'italianizzazione di Guglielmo Walsgart,che inizialmente si riteneva altro pittore [3].
Opere
1641, Miracolo di Sant'Isidoro Agricola, collezione privata.[4]
Palermo e provincia
Caltavuturo
1660c., Immacolata Concezione, dipinto su tela, opera custodita nella cappella eponima del duomo dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Cefalù
1638 - 1643, Madonna col Bambino e i santi Ignazio di Loyola e Francesco Saverio, Vescovado di Cefalù
Ciminna
1627, Santa Rosalia, assistita dalla Vergine, intercede affinché allontani la peste, olio su tela, opera custodita nella Chiesa Madre.
^G.Mendola, Un approdo sicuro. Nuovi documenti per Van Dyck e Gerardi a Palermo, in Porto di Pittori e pittura a Palermo, 1570-1670, catalogo della mostra a cura di V. Abbate et al., Electa, Napoli 1999, pp. 88-105
^Pagina 194, Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [1], Volume secondo, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
^Pagina 93, Fernando Rigon, "Fiamminghi e altri maestri: gli artisti stranieri nel patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno" [2], L'Erma di Bretschneider, Roma, 2008, Pagine 140, ISBN 978-88-8265-510-5.