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Fece parte del corpo di spedizione di 70.000 uomini comandato dallo stesso Ban Chao che arrivò fino ai confini occidentali della Partia.
Sebbene probabilmente Gan Ying non raggiunse mai Roma, resta comunque il primo cinese che si spinse tanto oltre verso occidente durante l'antichità.
Secondo l'Hou Hanshu – un testo storico ufficiale che ricopre la storia cinese dell'ultima dinastia Han (25-220):
«Nell'anno nono (97 d.C.), Ban Chao mandò il suo aiutante, Gan Ying, lungo il percorso per la costa del mare occidentale e indietro. Le generazioni precedenti non sono mai riuscite a raggiungere questi posti, né lo Shan Hai Jing ce ne ha mai tramandato informazioni. Gan Ying fece rapporto dei costumi e della topografia di tutti gli stati.»
(Hou Hanshu, citato in Leslie and Gardiner.)
Sempre nell'Hou Hanshu si sostiene anche che:
«Nel nono anno di Yongyuan (97 d.C.), Ban Chao mandò il suo aiutante Gan Ying nel Da Qin (l'Impero romano in cinese), attraversando lo Tiaozhi, e raggiunse le rive del Grande mare (Golfo Persiano) ai confini occidentali dell'Anxi (Parthia).»
(Hou Hanshu, 88.)
Gan Ying riportò notizie dell'Impero romano che deve aver ricavato da altre fonti. Egli situava Roma ad ovest del mare:
«Il suo territorio copre diverse migliaia di Lǐ (un li equivale a circa mezzo chilometro), è coperto da circa 400 città fortificate. Tiene assoggettati diverse decine di piccoli stati. Le mura esterne delle città sono di pietra. Hanno fondato stazioni postali... Ci sono pini e cipressi.»
(Hou Hanshu, citato in Leslie e Gardiner.)
Gan Ying descrisse anche la monarchia ereditaria di Nerva e l'aspetto fisico e i prodotti commerciali dei Romani:
«Per quanto riguarda il re, non è una figura permanente ma viene scelto fra gli uomini più degni... La gente in questa regione è alta e di fattezze regolari. Assomigliano ai cinesi, ed è questo il motivo per cui questa regione viene chiamata Da Qin (la "Grande" Qin)... Il suolo fornisce grandi quantità d'oro, argento e rari gioielli, compreso il gioiello che splende di notte... Indossano tessuti con inserti in oro per formare arazzi e damaschi multicolori e fabbricano vestiti dipinti d'oro e un tessuto "pulito-nel-fuoco" (asbesto).»
(Hou Hanshu, citato in Leslie e Gardiner.)
Infine Gan Ying conferisce a Roma un ruolo di fondamentale importanza nell'estremo confine occidentale della via della seta:
«È da questa terra che arrivano tutti i vari e meravigliosi oggetti degli stati stranieri.»