I Furrinalia (o Furinalia; in italiano: furrinali o furrinalie) erano un'antica festività romana che si teneva il 25 luglio per celebrare i culti (sacra) della dea Furrina. Era una festa pubblica, ma sia la celebrazione che la dea avevano dei punti oscuri anche ai Romani dell'epoca[1]; Varrone, che visse nella prima metà del I secolo a.C., riferisce che al suo tempo pochi ne conoscessero anche solo il nome[2]. Uno dei quindici flamini di Roma (sommi sacerdoti del culto ufficiale), il flamine furrinale, le era preposto, indicando la sua importanza in epoca arcaica[3], ed un boschetto sacro, il Lucus Furrinae, le era dedicato ai piedi del Gianicolo, dove si dovevano tenere i culti[4]. Dal momento che Furrina era associata con l'acqua e che i Furrinalia seguivano i Lucaria (festa dei boschi), tenuti dal 19 al 21 luglio ed i Neptunalia del 23 luglio, si può ipotizzare che le festività servissero a scongiurare la siccità[5].
Note
- ^ Varrone, De lingua latina V, 84
- ^ Nunc vix nomen notum paucis: Varrone, De lingua latina VI, 19
- ^ Varrone, De lingua latina VI, 19: cuius deae honos apud antiquos, nam ei sacra instituta annua et flamen attributus
- ^ Ken Dowden, European Paganism: The Realities of Cult from Antiquity to the Middle Ages, Routledge, 2000, p. 239.
- ^ Robert Schilling, "Neptune," Roman and European Mythologies, University of Chicago Press, 1992, p. 138
Voci correlate
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