Ingegnere civile e strutturale tedesco all'avanguardia, responsabile dello sviluppo del moderno ponte strallato. Fu anche un pioniere dell'uso del calcestruzzo precompresso, brevettando, nel 1934, la tecnica della precompressione esterna (dove le barre o i tendini di precompressione non sono incassati nel calcestruzzo).[1]
Biografia
Dopo aver completato gli studi a Karlsruhe, in Germania, Dischinger si iscrisse all'Università tecnica di Karlsruhe, dove ha conseguito una laurea in ingegneria edile. Dopo essersi laureato nel 1913, iniziò a lavorare per la Dyckerhoff & Widmann AG, una società di ingegneria tedesca. Nel 1928 Dischinger tornò a scuola per laurearsi presso la scuola tecnica di Dresda.[2]
Nel 1922 progettò a Jena, in collaborazione con Walther Baersfeld, lo Zeiss Planetarium,[3] utilizzando un tetto in cemento a guscio sottile a forma di emisfero. Il sistema fu successivamente brevettato e Dischinger pubblicò un documento nel 1928.[4]
Brevettò inoltre una particolare versione del ponte strallato.[5] Ha poi progettato in Svezia il ponte di Strömsund,[6] completato nel 1955, di solito considerato il primo della tradizione moderna dei ponti strallati.
Günter Günschel: Große Konstrukteure: Freyssinat, Maillart, Dischinger, Finserwalder, Ullstein 1966
Werner Lorenz, Roland May: Franz Dischinger – Visionär des Brückenbaus. In: Manfred Curbach (Hrsg.): Tagungsband 23. Dresdner Brückenbausymposium, 11./12. März 2013. Institut für Massivbau der TU Dresden, Dresden 2013, ISBN 978-3-86780-313-7, S. 101–128.
Roland May: Ingenieur. Bau. Kunst. Zum 125. Geburtstag von Franz Dischinger. In: Ullrich Schwarz (Red.): Ingenieurbaukunst – made in Germany 2012/2013. Hg. von der Bundesingenieurkammer. Junius, Hamburg 2012, ISBN 978-3-88506-499-2, S. 150–157.
Manfred Specht (Hrsg.): Spannweite der Gedanken. Zur 100. Wiederkehr des Geburtages von Franz Dischinger. Springer, Berlin/West 1987, ISBN 3-540-18074-5.
Klaus Stiglat: Bauingenieure und ihr Werk, Ernst und Sohn 2003