Nel 2008, questo titolo apparteneva al duca di Segorbe, Ignacio Medina Fernández de Córdoba y Fernández de Henestrosa.
Carriera nel governo
La sua carriera ha beneficiato dell'aiuto di suo zio, Diego Vela Allide, tesoriere e segretario della regina Isabella I di Castiglia. Più tardi, dal 1503, lavorò come scrivano sotto il decano dei segretari della regina, Hernando de Zafra. Nel 1507, alla morte di Zafra, divenne primo tesoriere di Granada e poi reggente per Úbeda l'anno seguente. Queste posizioni avevano il diritto di riscuotere tributi e pagamenti alla corona.
Dopo la morte del re Ferdinando d'Aragona nel 1516, Cobos fu incaricato dal cardinaleFrancisco Cisneros con un viaggio in Asburgo-Fiandre per diventare un consulente per il giovane nuovo sovrano, Carlo I di Spagna. Egli informò il re su questioni che trattava con la parte spagnola dei suoi domini, e divenne compagno costante dell'imperatore. Nel 1528, alla caduta del cancelliere Mercurino Gattinara, permise a Francisco de los Cobos di essere nominato alla guida del Consiglio di Stato, da cui poteva influenzare la politica imperiale.
Cobos fu in grado di accumulare grandi ricchezze nel suo lavoro con lo Stato. Egli fu in grado di utilizzare alcune delle sue ricchezze nel favorire il mecenatismo e acquistare opere arte. Incontrò Tiziano e organizzò tutto per il ritratto dell'imperatore compiuto dal famoso artista veneziano. Fu lui a chiamare in Spagna il pittore Giulio Aquili. Una nota triste è stata la perdita, durante un naufragio, di un grande numero di opere italiane, tra cui una Pietà di Sebastiano del Piombo e una serie di dipinti dal Comune di Lucca. Inoltre fu in grado di raccogliere ritratti di reali e nobili, così come regali esotici portati in Spagna dopo la conquista della Aztechi e Incas. Egli è noto per aver dato un manoscritto azteco rilegato in pelle di tigre allo storico Paolo Giovio di Napoli. Patrocinò anche l'architettura rinascimentale italiana del centro della città di Úbeda.