Francis ben Fathallah ben Nasrallah Marrash, noto anche come Francis Marrash, Francis al-Marrash o Francis Marrash al-Halabi (in arabo: فرنسيس بن فتح الله بن نصر الله مرّاش (cognome anche ebreo sefardita marrash); Aleppo, 1835 o 1836 o 1837 – Aleppo, 1873 o 1874), è stato uno scrittore e poetasiriano del movimento Nahda (la rinascita araba).
Biografia
Francis Marrash è nato ad Aleppo, città della Siria ottomana (l'odierna Siria), da un'antica e rispettata famiglia melchita nota per i propri interessi letterari. Butros Marrash († 1818), un parente di Francis, è stato ucciso dai fondamentalisti ortodossi per le sue opinioni religiose; Fathallah, il padre di Francis, ha scritto un libro blasfemo e ha creato un altro scandalo.[1] Era un uomo di lettere, e aveva costruito una grande biblioteca privata[2] a dare i suoi tre figli Francis, Abdallah e Maryana una formazione completa, in particolare nel campo della lingua araba e della letteratura.[3] Aleppo era allora un importante centro letterario e filosofico dell'impero ottomano, con molti pensatori e scrittori interessati con il futuro degli arabi.
Fu nelle scuole religiose francesi che la famiglia Marrash imparò l'arabo con il francese e altre lingue straniere (italiano ed inglese).[4] Ma Francis aveva già studiato privatamente la lingua araba e la sua letteratura. Ha poi ricevuto lezioni private di medicina per quattro anni da un medico inglese e praticò la medicina per un anno.[5]
Alla fine, suo padre Fathallah e suo fratello Abdallah hanno raggiunto una certa fama letteraria, mentre Maryana ha portato la tradizione dei salotti letterari di nuovo nel Medio Oriente, e fu la prima donna a scrivere sulla stampa araba.
Kahlil Gibran fu un grande ammiratore di Marrash. Egli aveva studiato le opere di quest'ultimo al-Hikma scuola a Beirut. Secondo Shmuel Moreh, Gibran potrebbe essere stato ispirato dallo stile e alcune idee di Marrash.
^Encyclopaedia of Islam, p. 599; Moreh, Modern Arabic Poetry 1800–1970: the Development of its Forms and Themes under the Influence of Western Literature, p. 44; Wielandt, p. 135.
^Encyclopaedia of Islam, p. 599; Moreh, Studies in Modern Arabic Prose and Poetry, p. 96.