Ha trascritto per 2 pianoforti varie opere di Johann Sebastian Bach: la Musikalisches Opfer, i Concerti Brandeburghesi, la Deutsche Messe e i 14 Canoni BWV1087. Inoltre, ha lavorato alla ricostruzione del Weihnachtsoratorium per soli, coro e pianoforte di Friedrich Nietzsche.
Negli anni novanta ha concepito il progetto di raccogliere l'intera letteratura musicale prodotta da musicisti in cattività durante gli eventi più drammatici del Novecento[1], iniziando con la raccolta e l'incisione di tutte le opere pianistiche e cameristiche scritte da Alois Pinos, Petr Pokorny, Petr Eben e altri dopo la Primavera di Praga, e soprattutto incidendo alcune opere per l'Enciclopedia discografica in 24 CD-volumi KZ Musik (Musikstrasse Roma-Membran Hamburg-Naxos USA). KZ Musik consiste nella registrazione discografica dell'intero corpus musicale creato nei luoghi di cattività, deportazione e privazione dei diritti umani dall'apertura dei Lager di Dachau e Börgermoor sino alla liberazione di tutti i campi alla fine della seconda guerra mondiale sia sul versante eurasiatico (maggio 1945) che pacifico (agosto 1945)[2]. In questa raccolta ha inciso la Sinfonia n.8 di Erwin Schulhoff per pianoforte (scritta nel Campo di internamento di Wuelzburg, è nel CD-volume n.5 di KZ Musik)[3], la partitura pianistica del Don Quixote tanzt Fandango di Viktor Ullmann (scritta a Theresienstadt, è nel CD-volume n.8 di KZ Musik) e del Nonet di Rudolf Karel (scritta nel carcere di Pankràc, Praga, è nel CD-volume n.17 di KZ Musik)[4].
Nel 2014, insieme alla moglie Grazia Tiritiello e ad altri soci, ha costituito la Fondazione Istituto internazionale di Letteratura Musicale Concentrazionaria con sede a Barletta, ente che cura l'archivio della musica concentrazionaria recuperata da Lotoro in circa trent'anni[5] e a cui fa capo anche il progetto Cittadella della Musica Concentrazionaria, l'hub dedicato alla musica scritta nei lager, destinato a sorgere nella stessa città presso le rinnovate strutture della Distilleria di Barletta[6]. Dal 2022 l'archivio della Fondazione è sottoposto a vincolo del Ministero della Cultura per il "notevole interesse storico" dei suoi contenuti. [7]. Tra il 2022 e il 2023 nell'archivio sono confluite anche acquisizioni di opere d'arte legate alla Shoah e alla deportazione nei campi di concentramento, nonché due violini storici: il primo appartenuto al violinista polacco Jan Stanislaw Hillenbrand e da egli utilizzato nel campo di sterminio di Auschwitz e il secondo al militare italiano Cesare Savino, che lo suonò durante il suo internamento nel campo militare britannico di Huyton. [8][9]
Come compositore ha creato l'opera Misha e i Lupi e la Suite Golà per cantore e orchestra da camera. È autore dei volumi Fonte di ogni bene: canti di risveglio ebraico composti dal 1930 al 1945 a Sannicandro Garganico (Rotas, 2009), Renato Virgilio. Vita e opera di un musicista (ed. Rotas, 2010), Alla ricerca della musica perduta. Prolegomeni a una letteratura musicale concentrazionaria (Rotas, 2012), Antologia musicale concentrazionaria: opere musicali scritte in cattività civile e militare durante la Seconda guerra mondiale (Rotas, 2015). Al primo e al secondo titolo ha collaborato anche il direttore d'orchestra Paolo Candido[4][10]. Tra i suoi progetti editoriali in corso d'opera si segnala il Thesaurus Musicae Concentrationariae, una enciclopedia in 12 volumi e 2 DVD dedicata alla produzione musicale nei Campi di prigionia, internamento, transito, concentramento, sterminio, lavori forzati, penitenziari militari, Stalag e Oflag, POW Camps e Gulag aperti dal 1933 al 1953 in Europa, Africa coloniale, Asia, Australia, USA, Canada e America Latina. Si tratta di un'opera monumentale che sta coinvolgendo ricercatori, studiosi, docenti universitari, storici, storiografi, musicisti e musicologi di livello internazionale. [11]
Nel novembre 2013 è stato insignito del titolo di Chevalier de l'Ordine des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese, perché - recita la motivazione - “ha dedicato ai compositori francesi deportati nei lager notevoli sforzi di ricerca, salvando così le loro musiche”, portando così a compimento un lavoro «semplicemente eccezionale»[12]. La cerimonia di consegna dell'onorificenza si è svolta presso l'Ambasciata di Francia a Roma. Nel dicembre 2014 gli è stato assegnato inoltre il titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferito dal Presidente della Repubblica in carica Sergio Mattarella[13]. Nel 2020 Francesco Lotoro e la moglie Grazia Tiritiello sono stati premiati dal Simon Wiesenthal Center di Los Angeles con la Medal of Valor «perché hanno dedicato la loro carriera alla ricerca, alla conservazione e all'esecuzione della musica di musicisti ebrei composta in prigionia durante l'Olocausto»[14]
Francesco Lotoro e la musica dei campi di concentramento da lui recuperata sono al centro di due iniziative editoriali internazionali: il libro “Le Maestro: A la recherche de la musique des camps (1933-1945) (Éditions Stock, 2012) dello scrittore francese Thomas Saintourens[4] e il docu-film “Maestro” del regista franco-argentino Alexandre Valenti, co-produzione italo-francese uscita nelle sale cinematografiche nel 2017.[15][16][17]
Nel dicembre 2019 ha preso parte con Anita Lasker-Wallfisch al documentario The Lost Music in cui suona al pianoforte musiche composte per l'Orchestra femminile di Auschwitz, da egli stesso raccolte e preservate. Il filmato di 26 minuti, realizzato dalla emittente televisiva statunitense CBS e andato in onda nell'ambito della storica trasmissione televisiva 60 Minutes, ha ricevuto una nomination agli Emmy Awards, gli Oscar americani della televisione, nella categoria "Outstanding Arts, Culture and Entertainment"[18][19]
Nel 2022 ha pubblicato per l'editore Feltrinelli il libro autobiografico "Un canto salverà il mondo" nel quale ripercorre, con dovizia di particolari e aneddoti, trent'anni di ricerca e recupero della musica scritta in Ghetti, Lager, Gulag e Campi di prigionia militare dall'apertura del KZ Dachau nel 1933 alla morte di Stalin nel 1953.
Nel giugno 2023, presso l'Auditorium Comunale di Sassocorvaro Auditore (Pesaro-Urbino), gli è stato conferito il prestigioso Premio Pasquale Rotondi - Europa per l'arte salvata. Con questo riconoscimento - assegnato ogni anno a personaggi che si sono distinti per esemplari azioni di salvataggio del patrimonio artistico - si è voluto rendere omaggio al suo pluriennale impegno nel salvataggio della musica scritta nei campi di concentramento di tutto il mondo. [21]
Discografia
F.Busoni, F. Nietzsche, B. Pasternak, F. G. Lorca. Sorriso
Shoah; R. Karel, P. Haas, G. Klein, V. Ullmann. Sorriso
F. Nietzsche; Christmas Oratorium (Lotoro, RSI). Sorriso
Brundibàr; H. Kràsa, G. Klein, V. Ullmann. Sorriso
F. Nietzsche; Christmas Oratorium (Lotoro, Ars Cantica). Sarx
J.S.Bach; A Musical Offering, (Lotoro, Greco). Symposion
Praha '68; Pinos, Pokorny, Eben, Istvan, Knizak. Symposion
J.S.Bach; A German Mass (Lotoro, Ciccolini). Symposion
«Su iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri» — 27 dicembre 2014[23]
- Medal of Valor del Simon Wiesenthal Center di Los Angeles (28 ottobre 2020): il premio, che è andato anche alla moglie Grazia Tiritiello, è stato conferito « perché hanno dedicato la loro carriera alla ricerca, alla conservazione e all'esecuzione della musica di musicisti ebrei composta in prigionia durante l'Olocausto»
^Lotoro Francesco, su Factuel. L'info de l'Université de Lorraine. URL consultato il 31 gennaio 2019.
^Lotoro Francesco, su Presidenza della Repubblica. URL consultato il 31 gennaio 2019.
Bibliografia
Francesco Lotoro, Un canto salverà il mondo: 1933-1953: le partiture ritrovate nei campi di prigionia (Feltrinelli, 2022)
Francesco Lotoro, Antologia musicale concentrazionaria: opere musicali scritte in cattività civile e militare durante la Seconda guerra mondiale (Rotas, 2015, 2021)
Francesco Lotoro, Alla ricerca della musica perduta. Prolegomeni a una letteratura musicale concentrazionaria (Rotas, 2012)
Francesco Lotoro - Paolo Candido, Renato Virgilio. Vita e opera di un musicista (ed. Rotas, 2010)
Francesco Lotoro - Paolo Candido, Fonte di ogni bene: canti di risveglio ebraico composti dal 1930 al 1945 a Sannicandro Garganico (Rotas, 2009)