Foresta di bambù di Arashiyama e Sagano

Foresta di bambù di Arashiyama e Sagano
嵐山竹林
Sentiero e alberi di bambù presenti nella foresta
Tipo di areaArea naturale protetta di interesse locale
StatoGiappone (bandiera) Giappone
RegioneKyoto
PrefetturaArashiyama
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Giappone
Foresta di bambù di Arashiyama e Sagano
Foresta di bambù di Arashiyama e Sagano

La foresta di bambù di Arashiyama e Sagano (嵐山竹林?) è un'area naturale protetta presente ad Arashiyama.

Storia

La foresta di bambù di Arashiyama e Sagano si trova in una riserva naturale dell'ampiezza di circa 160.000 metri quadrati, nell'area di Arashiyama.[1] I bambù della foresta vengono usati come materie prime anche nell'artigianato locale, per la creazione di cestini, sedie e borse; tale "disboscamento" è permesso poiché, contemporaneamente e in proporzione, vengono piantati nuovi alberi[2].

La CNN ha incluso la foresta nel suo elenco delle 100 migliori strade del mondo, mentre il ministero dell'ambiente l'ha inserita nella lista dei 100 suoni del Giappone, raccolta dei principali rumori che caratterizzano la nazione nipponica[3]. A partire dal 2015 la foresta è liberamente visitabile in ogni momento della giornata, senza restrizioni di orario, come precedentemente avveniva[2][4].

La foresta si trova vicino al Tenryū-ji, tempio riconosciuto a partire dal 1994 come patrimonio UNESCO e sede della scuola Rinzai-shū. Per accedere al parco è necessario percorrere il ponte Togetsukyō, il quale funge anche da "luogo panoramico"[2].

Note

  1. ^ Sagano Bamboo Grove, Kyoto, su japandeluxetours.com. URL consultato il 16 agosto 2023.
  2. ^ a b c (EN) Karla Cripps, Kyoto's Sagano Bamboo Forest is one of the world's most beautiful groves, su cnn.com, 12 agosto 2014. URL consultato il 30 agosto 2019.
  3. ^ Kyoto: l'incredibile foresta di bambu di Arashiyama, su foxlife.it, 18 giugno 2018. URL consultato il 30 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2019).
  4. ^ (EN) Bamboo trees in Kyoto's iconic Arashiyama forest defaced by tourists, su straitstimes.com, 17 maggio 2018. URL consultato il 30 agosto 2019.

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