Presto si manifestò come predicatore, denunciando l'usura, criticando l'arroganza della nobiltà e aiutando le prostitute a redimersi; acquisì grande notorietà per la sua pietà, ma soprattutto per la sua eloquenza, che era tale da far pensare a molti che fosse ispirato dallo Spirito Santo. Predicò a Parigi e successivamente in Normandia, a Lisieux e Caen, poi in Borgogna, in Piccardia, nelle Fiandre. Gli veniva accreditato il potere di fare miracoli e da ogni parte gli venivano portati malati, che lui curava con l'imposizione delle mani e del segno della croce.
Il 15 agosto 1198papa Innocenzo III, a pochi mesi dalla sua elezione al soglio pontificio, emanava un'enciclica con la quale incitava i cattolici alla riconquista di Gerusalemme. La reazione degli stati europei non fu proprio entusiasta. I tedeschi erano in polemica con il papa, Francia ed Inghilterra combattevano una delle loro guerre e le città marinare perché avevano i loro interessi in Oriente. Ciononostante, principalmente in seguito alle fervide prediche di Folco di Neuilly, la crociata venne posta in essere: in occasione di un torneo tenuto ad Écry-sur-Seine ed organizzato dal conte Teobaldo III di Champagne nel novembre 1199, Folco intervenne e con la sua eloquenza fece giurare ai presenti che avrebbero preso la croce; in realtà si tratta di una partecipazione fortemente dubbia.
I suoi contemporanei lo accusarono di essersi appropriato di una parte del denaro raccolto per la crociata.
Folco morì prima che la crociata venisse deviata a Costantinopoli.
Bibliografia
C. Grasso, Folco di Neuilly sacerdos et predicator crucis, in "Nuova Rivista Storica", Anno 2010 - Volume XCIV - Fascicolo III, p. 741-764.