Suo padre, Antonio, aveva preso parte alla battaglia di Azincourt[5], del 24 ottobre 1415, dove fu fatto prigioniero e il giorno dopo fu ucciso[6] insieme ad altri francesi[7] prigionieri come lui.
In seguito alla morte del padre ereditò, ancora undicenne, le contee di Saint-Pol e di Ligny, mentre suo fratello, Giovanni, ancora dodicenne, divenne Giovanni IV, Duca di Brabante, e duca di Limburgo, e venne messo sotto tutela dallo zio, Giovanni Senza Paura.
Ancora giovane, Filippo partecipo alla lotta contro gli armagnacchi, entrando nelle file dei borgognoni e, nel 1417, prese parte alla marcia su Parigi condotta da suo zio, Giovanni Senza Paura. Dopo la conquista di Parigi da parte dei borgognoni, suo zio Giovanni, lo nominò governatore militare della città col titolo di capitano di Parigi.
Nel 1420 fu richiamato nel ducato del Brabante a causa del mal governo del ducato da parte di suo fratello, Giovanni IV e fu nominato reggente; Filippo tenne la reggenza per circa due anni, poi riconsegnò il ducato al fratello.
Poi, dal 1424, Filippo partecipò al conflitto che, per il governo delle contee di Hainaut, d'Olanda e di Zelanda, oppose suo fratello, Giovanni IV di Brabante, alla propria moglie, Giacomina di Wittelsbach o di Baviera ed al suo terzo marito, Umfredo, duca di Gloucester, il fratello minore del Re d'Inghilterra, Enrico V: infatti suo fratello, Giovanni IV, nel 1420 circa, era stato abbandonato dalla moglie, Giacomina di Wittelsbach o di Baviera, che si era rifugiata a Calais e poi da lì era andata in Inghilterra[11] e aveva chiesto l'annullamento del matrimonio per consanguineità col marito Giovanni IV e aveva sposato, in terze nozze, Umfredo. La spedizione fu un fallimento[11] e ben presto infatti, Umfredo, dovette rinunciare a quest'impresa ed ai desideri della moglie[11].
Dopo che il cugino, il nuovo duca di Borgogna, Filippo III il Buono, intervenuto nel conflitto in aiuto di Giovanni IV, nel 1426, aveva sconfitto il Gloucester a Brouwershaven in Zelanda, Filippo, all'inizio del 1427, avrebbe voluto recarsi in Oriente a combattere contro i Turchi, quando, alla morte del fratello, Giovanni IV di Brabante, il 17 aprile di quell'anno morì, senza discendenti diretti. I ducati di Brabante e Limburgo andarono a Filippo, mentre le contee di Hainaut, d'Olanda e di Zelanda, furono amministrate da Filippo III, che nel 1428, col trattato di Delft del 3 luglio 1428 detto "La Riconciliazione di Delft" tra Giacomina e Filippo. Grazie a questo trattato, Giacomina mantenne i propri titoli di Contessa d'Olanda, Zelanda e Hainaut, ma l'amministrazione di questi territori doveva essere mantenuta da Filippo III il Buono, che venne nominato anche suo erede qualora ella fosse morta senza eredi, come avvenne[12].
Filippo di Saint-Pol, dopo aver ereditato i ducati del Brabante e del Limburgo, fece alcune concessioni alla nobiltà, nel 1428 ed essendo diffidente, nei confronti del cugino, Filippo III il Buono, si avvicinò al Delfino di Francia, Carlo, e alla sua famiglia di adozione, la famiglia dei d'Angiò, fidanzandosi con Iolanda d'Angiò (Arles, 1412 – 1440), figlia di Luigi II d'Angiò e di Iolanda di Aragona. Ma prima di arrivare al matrimonio, Filippo all'improvviso morì, il 4 agosto 1430[12]. Alla morte di Filippo, senza eredi legittimi, i ducati di Brabante e di Limburgo, nonostante le rivendicazioni dell'Imperatore del Sacro Romano Impero, Sigismondo di Lussemburgo, passarono al cugino, Filippo III il Buono[12], mentre le contee di Saint-Pol e di Ligny, andarono ad una prozia, la sorella di sua madre, Giovanna di Lussemburgo-Saint-Pol. La fidanzata di Filippo invece si sposò, l'anno dopo (1431, Nantes), Francesco I, duca di Bretagna.
Discendenza
Filippo non si sposò, ma da un'amante, Barbara Fierens, ebbe cinque figli illegittimi (bastardi di Brabante)[13][14]:
^Sembra che Antonio fosse arrivato sul luogo dello scontro in ritardo, a battaglia già iniziata, e, volendo prendere parte alla battaglia a tutti i costi, si fosse armato con un'armatura non sua e la sopravveste non avesse i suoi colori tradizionali.
^L'ordine di sopprimere i prigionieri sembra fosse stato dato dal re d'Inghilterra, Enrico V, perché i prigionieri erano troppi da controllare e aveva ricevuto notizia di un eventuale attacco al suo campo da parte di forze francesi.
^Antonio di Borgogna fu ucciso perché, come già detto non indossava i suoi colori abituali, quindi non fu riconosciuto e valutato per quanto riscatto poteva valere.
A. Coville, Francia: armagnacchi e borgognoni (1380-1422), cap. XVII, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) in: Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 642–672.
Henry Pirenne, I Paesi Bassi, cap. XII, vol. VII (L'autunno del Medioevo e la nascita del mondo moderno) in: Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 411–444.
K.B. Mc Farlane, Inghilterra; i re della casa di Lancaster, 1399-1461, cap. XIII, vol. VII (L'autunno del Medioevo e la nascita del mondo moderno) in: Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 445–508.