Filareto Bracamio (in grecoΦιλάρετος Βραχάμιος?, Philaretos Brachamios; in armenoՓիլարտոս Վարաժնունի ?, Pilartos Varajnuni; in latinoPhilaretus Brachamius; ... – 1092?) fu un eminente generale bizantino ed un signore della guerra di origini armene.
Unico generale bizantino rimasto nel sud-est, Filareto fu a capo della fortezza di Romanopolis e riunì sotto il suo comando le guarnigioni della frontiera orientale, che contavano numerosi armeni; il nucleo del suo esercito, però, era formato da 8000Ifranjnormanni, mercenari comandati da Raimbaud o anche Roussel di Bailleul o Erveo Francopoulo[4].
Durante il regno di Michele VII Ducas, Filareto dovette fronteggiare l'opposizione di alcuni dei suoi compatrioti (appartenenti alla Chiesa apostolica armena), tali Apelgharip Artsruni e Vasak Pahlavouni e, probabilmente, Tornik de Sassoun[3].
Le sue relazioni con Costantinopoli non migliorarono che a partire dal 1078, durante il regno di Niceforo III Botaniate che riconobbe ufficialmente[6] il suo governo autonomo dei territori che i Selgiuchidi avevano strappato all'Impero[7].
Le sconfitte e la morte
Il principato ebbe breve durata[1], Filareto perse i suoi territori uno dopo l'altro nonostante una temporanea conversione all'islam[5]: nel dicembre 1084, Antiochia fu conquistata da Süleyman I, Sultano di Rum[8]; nel 1086 iniziò un'offensiva dell'Impero selgiuchide[6] e nel 1087 Edessa cadde[9]
nelle mani di Malik Shah; Filareto fuggì, tornando alla fortezza di Germanicia.
Tuttavia, molti dei suoi luogotenenti riuscirono a resistere, come Gabriele, Thoros e Gogh Vasil (Basilio il Ladro); i Rupenidi si ritirarono sulle montagne della Cilicia e costituirono l'embrione della futura Piccola Armenia, all'origine della quale Filareto si situa, ancorché involontariamente[5].
La data della morte di Philaretus non è certa: se il suo nome scompare dalle fonti nel 1086, Dédéyan la fissa nel 1090[10] mentre Cheynet nel 1092[11].
^(FR) Gérard Dédéyan, Les princes arméniens de l'Euphratèse et l'Empire byzantin (fin XIe-milieu XIIe siècle), in L'Armènie et Byzance, Parigi, Publications de la Sorbonne, 1996, pp. 79-88, ISBN978-2-85944-300-9.
^(FR) Jean-Claude Cheynet, Les Arméniens de L'empire en Orient de Constantin Xe à Alexis Comnene (1059-1081), in L'Armènie et Byzance, Parigi, Publications de la Sorbonne, 1996, pp. 67-68, ISBN978-2-85944-300-9.
Bibliografia
(EN) C. J. Yarnley, Philaretos: Armenian Bandit or Byzantine General, in Revue des études arméniennes, n. 9, 1972, pp. 331-353.
(EN) Matteo di Edessa, Armenia and the Crusades: Tenth to Twelfth Centuries : the Chronicle of Matthew of Edessa, traduzione di Ara Edmond Dostourian, National Association for Armenian Studies and Research, 1993, ISBN978-0-8191-8953-0.