Ferdinando Moncada d'Aragona Moncada, Principe di Paternò (in spagnoloFernando de Aragón y Moncada; Madrid, 30 ottobre1644 – Madrid, 11 novembre1713), è stato un nobile, politico e militareitaliano, al servizio del Regno di Spagna.
Fu membro della chamberga, capitano generale della cavalleria della Fiandre, gentiluomo di camera di Carlo II, consigliere di Stato, vice cancelliere del Consiglio di Aragona, tenente generale in Castilla, viceré nei regni aragonesi e di Navarra, presidente del Consiglio delle Indie e delle Fiandre, ministro della Junta de govierno fino all’arrivo di Filippo V e membro del consiglio di gabinetto del sovrano.
Biografia
Nacque a Madrid il 30 ottobre 1644 da Luigi Guglielmo, V principe di Paternò, e dalla sua seconda moglie la nobildonna spagnola Catalina de Moncada y Castro (1611-1660) dei marchesi di Aitona. Figlio primogenito, dopo di lui nacquero Giovanni e Federico, morti rispettivamente all'età di 2 anni e all'età di 2 mesi.[1]
Ferdinando visse la sua giovinezza tra la Sardegna, la Sicilia e Valencia, per via degli spostamenti del padre a cui la Corona spagnola assegnò l'incarico di viceré nei luoghi suddetti.[2] In quegli anni ebbe come precettore il frate somasco Giovanni Agostino della Lengueglia, chiamato dal Principe Luigi Guglielmo per affidargli la sua educazione e formazione[3], che nel 1657 fu autore dell'opera storico-encomiastica sulla famiglia Moncada, dal titolo Ritratti della prosapia et heroi Moncadi nella Sicilia.
Gentiluomo di camera del Re Carlo II, questi lo nominò lo consigliere di Stato e della guerra nel 1691, per diventare in seguito presidente del Consiglio delle Indie nel 1693, presidente del Consiglio di Aragona nel 1695[6], presidente del Consiglio delle Fiandre nel 1699, e nuovamente presidente del Consiglio di Aragona nel 1700.[3] Alla morte di Carlo II, nel 1701, fu ministro della giunta di governo reale[3][7], legata a Filippo V, che giunto al trono di Spagna l'anno seguente, lo confermò nel Consejo de Estado.[3][8]
Morì a Madrid l'11 novembre 1713.[8] Dal 1665, era sposato con la nobildonna spagnola María Teresa Fajardo y Toledo y Portugal, figlia di Ferdinando, marchese di Los Vélez - alla cui morte era succeduto nella carica di presidente del Consiglio delle Indie - da cui ebbe una sola figlia, Caterina (1666-1728), la quale fu erede universale di tutti i titoli e feudi di famiglia.
La successione in favore all'unica figlia Caterina,sposata in prime nozze con Agostino de Guzman marchese di Algaba, conte di Teba ecc. ed in seconde nozze con Giuseppe Alvarez de Toledo duca di Ferrandina che ereditò tutti i titoli ma che incontrò l'opposizione del cugino Luigi Guglielmo Moncada Branciforte, duca di San Giovanni e conte di Cammarata, nipote agnatico di suo zio Ignazio, il quale promosse una lite giudiziaria contro di lei per ottenere l'investitura del Principato di Paternò e di tutti gli altri feudi della famiglia.
La vertenza si concluse con sentenza definitiva emessa dal Tribunale della Regia Gran Corte nel 1752, che attribuì agli Alvarez de Toledo, eredi del principe Ferdinando, tutti gli Stati feudali appartenuti ai Duchi di Bivona e ai Duchi di Montalto, mentre al ramo collaterale dei Duchi di San Giovanni attribuì il Principato di Paternò - di cui nel 1747 ebbe investitura Francesco Rodrigo Moncada, figlio di Luigi Guglielmo - e quelli ad esso collegati, in ragione del fedecommesso agnatizio mascolino ordinato nel 1500 dall'antenato Giovanni Tommaso Moncada, V conte di Adernò.[9][10]