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Di famiglia umile, nacque ad Agugliano, nelle Marche, nell'allora Stato Pontificio, da Francesco e da Piera Pellegrini. Il giorno stesso della nascita, il 19 giugno 1833, fu portato nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie, nella frazione di Castel d'Emilio per essere battezzato. Probabilmente a causa di questo spostamento, alcuni documenti riportano Castel d'Emilio come luogo di nascita. Ancora in tenera età si trasferì con la famiglia ad Ancona, dove alcuni anni più tardi intraprese il mestiere di marinaio.[1]
Dopo la cattura garibaldina della pirofregata Veloce della Marina Borbonica, Novelli entrò a far parte del suo equipaggio e partecipò alla Battaglia di Milazzo, in cui la Veloce, ribattezzata Tukery, cannoneggiò a mitraglia l'ala destra delle truppe borboniche del colonnello Bosco.[1] Novelli partecipò poi allo sfortunato assalto al pirovascello borbonico Monarca.
Nel tentativo di creare una testa di ponte ideata da Giuseppe Missori a Bagnara Calabra, guidato da Benedetto Musolino l'8 agosto 1860 Novelli fu alla conduzione della cannoniera n.5, insieme ai concittadini Demetrio Conti e Alessandro Bevilacqua. I tre, rimasti sul barcone in attesa, vennero intercettati e catturati dall'equipaggio della pirofregata borbonica Tancredi, per poi essere condotti nella cittadella militare di Messina.[1]
Gli impegni bellici successivi
Liberato, Novelli venne assegnato al presidio di Palermo, da dove raggiunse Napoli in settembre, chiamato a rapporto da Garibaldi. Non si conosce il motivo della convocazione, né i contenuti del loro colloquio, al termine del quale fu conferita al marchigiano una medaglia al valor militare.
Rimasto vedovo della moglie Giacoma nel 1900, Novelli morì a Chiaravalle nel 1918, accudito dalla figlia Settimia.
Nell'elenco ufficiale dei partecipanti all'impresa, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 12 novembre 1878, lo si trova al numero 694.[2]