Tutela e valorizzazione Reg. Toscana n. VE_145 del 20.12.2017
La Fagiola di Venanzio è una varietà locale di Phaseolus vulgaris coltivata nel comune di Murlo (SI).
Origine
La Fagiola di Venanzio è una varietà di fagiolo coltivata nel comune di Murlo in provincia di Siena da almeno 150 anni, periodo in cui veniva seminata dal più antico coltivatore noto, Venanzio Burresi (1838-1921).
Il nome del fagiolo deriva dal titolo di un articolo pubblicato dal periodico Murlo Cultura che, nel 2011, ne rese nota l'esistenza.[1]
Caratteristiche
La Fagiola di Venanzio presenta fiori bianchi e, in alcuni casi, di colore violetto. I semi sono di dimensione relativamente piccola, di forma ellittico-larga molto appiattita e hanno una buccia molto sottile che li rende particolarmente digeribili. Il loro colore è bianco anche se sono presenti, in bassa percentuale, semi di colore scuro. Il baccello ha lunghezza variabile, mediamente di 11 centimetri, e colore di fondo giallo.
[2]
Riconoscimenti
Nel dicembre 2017 la Regione Toscana ha emanato il decreto di riconoscimento della Fagiola di Venanzio tra le varietà locali della Toscana in via di estinzione.[3]
Oltre che per gli aspetti nutrizionali, la Fagiola di Venanzio viene studiata per una possibile prevenzione dei tumori al colon-retto.
Proprietà medicinali
L'estratto acquoso di Fagiola di Venanzio è ricco di proteine, zuccheri e polifenoli e svolge attività antiossidante, antinfiammatoria e antiproliferativa in saggi in vitro su modelli cellulari di cancro del colon. I dati di un recente studio indicano che questa varietà di Phaseolus vulgaris sembra essere una fonte promettente di composti bioattivi e incoraggiano studi più approfonditi per chiarire meglio le implicazioni del suo consumo per la salute pubblica. [5]