Nata a San Pietroburgo, nell'impero russo come Françoise-Jeanne Schütz nel 1860, suo padre era russo e sua madre era franco-canadese (del Québec). Dopo aver studiato in Russia, Svizzera e Italia, diventò multilingue. Successivamente si trasferì con la famiglia a Parigi, dove studiò canto con Madame Barthe-Banderali per tre anni e prese lezioni con Pauline Viardot e Victor Maurel. Possedeva una vasta gamma, che comprendeva ruoli sia di mezzosoprano, che di soprano di coloratura. Debuttò sul palcoscenico al Théâtre-Italien nel 1883, nel ruolo di Amelia nel Simon Boccanegra di Verdi, sostituendo all'ultimo minuto Fidès Devriès.[2]
Parigi divenne la base della Litvinne. Prese parte alle prime di tre opere di Camille Saint-Saëns, Hélène, L'ancêtre e Déjanire, nonché nel Bacchus triomphant di Camille Erlanger. La Livinne ottenne anche il plauso per il suo splendido canto nei revival di due opere del XVIII secolo di Gluck, ovvero Alceste e Armide. Nel 1915 canta Aida a Monte Carlo con Enrico Caruso. Le sue ultime apparizioni operistiche furono a Vichy nel 1919, ma continuò a dare recital fino al 1924.[3]
Gli ultimi anni e la morte
In pensione, insegnò all'American Conservatory di Fontainebleau. Tra i suoi allievi c'erano i soprani Nina Koshetz e Germaine Lubin. Pubblicò un libro di Conseils et Exercices nel 1924 mentre la sua autobiografia, Ma vie et mon art, fu pubblicata nel 1933. Morì a Parigi tre anni dopo, un giorno dopo il suo 76º compleanno.[3]
Incisioni
Utilizzando un Archéophone[4] per la trascrizione, i 35 dischi sopravvissuti della Litvinne sono stati pubblicati completi su CD dalla Marston Records (52049-2). Questa versione contiene anche ampie note di copertina che trattano della sua carriera e della sua voce.[5]
Félia Litvinne in un'aria da La Valchiria di Wagner tratta da un'antologia classica ACCORD centenaire de l'opéra de Monte-Carlo monodisco ACC 150002.II