Ernest Picard

Caricatura di Ernest Picard

Louis Joseph Ernest Picard (Parigi, 24 dicembre 1821Parigi, 13 maggio 1877) è stato un politico francese.

Biografia

Dopo aver preso il dottorato in legge, venne eletto per il corpo legislativo nel 1858. Divenne un seguace di Émile Ollivier. Quando Ollivier mutò la propria posizione sul governo e dette vita ad un suo partito, Picard, membro del gruppo noto come Les Cinq (I cinque)[1], andò verso la sinistra.

Nel 1868 fondò il settimanale L'Electeur libre e nel 1869 fu eletto dai dipartimenti dell'Hérault e della Senna al Corpo legislativo. Dal 4 settembre 1870, proclamata la Repubblica, fu ministro delle Finanze nel governo della Difesa Nazionale, sorto all'indomani della disfatta francese a Sedan che segnò il crollo dell'Impero di Napoleone III. Affidò allora la sua rivista al fratello Arthur, già «espulso dalla Borsa di Parigi come truffatore» nel 1867 e condannato nel 1868 per la sottrazione di 300.000 franchi dalla filiale della Societé générale della quale era direttore.[2]

Nel gennaio del 1871 affiancò Jules Favre a Versailles per organizzare la capitolazione della Comune di Parigi, e nel mese successivo divenne ministro degli Interni nel gabinetto di Adolphe Thiers.

Attaccato sia dalla stampa monarchica che repubblicana, si dimise a maggio. Più tardi, fu inviato come ambasciatore a Bruxelles, dove rimase per due anni. Al suo ritorno a Parigi, riprese il suo posto nel centro sinistra, e nel 1875 divenne senatore a vita.

Note

  1. ^ Gruppo politico francese sorto nel 1857 e composto, fra gli altri, da Ollivier, Picard e Jules Favre; essi rappresentavano l'opposizione liberale allo strapotere bonapartista; col tempo andò rafforzandosi fino ad assumere una impostazione repubblicana.
  2. ^ K. Marx, La guerra civile in Francia, 1974, p. 56.

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