Nato a Napoli nel 1925, Ennio Mastrostefano ebbe le sue prime esperienze professionali di giornalista nella città natale. Poco dopo la fine della guerra, fu tra i collaboratori della rivista Sud, un periodico fondato e diretto da Pasquale Prunas, pubblicato dal novembre 1945 al settembre 1947, cui collaborarono, oltre a Mastrostefano, giovani intellettuali partenopei come Raffaele La Capria, Giuseppe Patroni Griffi, Anna Maria Ortese e Luigi Compagnone[1].
Assunto in Rai, Mastrostefano lavorò come inviato in alcune trasmissioni radiofoniche per poi passare a quelle televisive. Fu conduttore del Telegiornale[2] e del rotocalco AZ, un fatto come e perché, collaborò inoltre con altre note rubriche quali Tg2 Dossier e Nonosolonero[2], settimanale del TG2 dedicato ai problemi dell'immigrazione che vide la collaborazione, per la prima volta, di una giornalista immigrata, la capoverdiana Maria De Lourdes Jesus[3], andato in onda a partire dal 1988.
Scrisse Napoli. La città parla, pubblicato dall'editore Morano nel 1969, L'inchiesta televisiva: un genere scomodo, capitolo di Il giornalismo e la professionalità. L'inchiesta nella stampa e alla Tv, pubblicato da il Mulino nel 1985 e i testi di Ischia, un volume illustrato dedicato all'isola del Golfo di Napoli di Francesco Tanasi, pubblicata da Elio de Rosa nel 1989.