Constant nacque a Parigi nel quartiere di Saint-Germain-des-Prés, figlio del calzolaio Jean-Joseph Constant e di Jeanne-Agnès[3]. Da bambino frequentò una scuola per ragazzi poveri gestita dall'abate Huault Malmaison che ritenendo avesse la vocazione per diventare un sacerdote lo indirizzò al seminario giovanile di Saint-Nicholas du Chardonnet, dove imparò il latino, il greco e l'ebraico[3].
Nel 1830 entrò nel seminario di Saint Sulpice che frequentò per due anni, venne ordinato suddiacono nel 1833 e diacono nel dicembre 1835[4]. Avrebbe dovuto essere ordinato prete nel maggio 1836, ma confessò di essere innamorato di una delle giovani allieve della sua classe di catechismo e il suo consigliere spirituale decise che non avrebbe potuto diventare prete fino a che non avesse risolto la situazione[4].
Nel 1854 Lévi fece un viaggio in Inghilterra, dove entrò in amicizia con alcuni esoteristi tra i quali, pare, lo scrittore Edward Bulwer-Lytton (1803-1873), che in seguito diventò membro onorario della Societas Rosacrociana in Anglia. Dopo il ritorno in Francia, Lévi pubblicò il suo studio più importante, Dogme et Rituel de la Haute Magie (Parigi 1855-56), un'opera dedicata all'analisi delle più diverse branche dell'esoterismo antico e moderno, che egli definì «Occultismo». Nel corso degli anni con il suo Maestro ed Iniziatore don Antonio Marino, mantenne rapporti epistolari ed occultistici creando un cenacolo napoletano, che raccoglieva esponenti del Martinismo, della Massoneria Egizia e del pensiero esoterico delle Due Sicilie.
Il 21 agosto 1861 è stato iniziato alla massoneria a Parigi, nella loggia "La Rose du Parfait Silence", del Grande Oriente di Francia. Per concezione politica Levi era un socialista di ispirazione libertaria.
Lévi stabilì per la prima volta un rapporto preciso fra le 22 lettere dell'alfabeto ebraico e i 22 Trionfi dei Tarocchi, da lui definiti "Arcani maggiori", indicando in queste figure la chiave per la comprensione di tutti gli antichi dogmi religiosi.
Dopo quest'opera capitale, Lévi pubblicò numerosi altri volumi dedicati alle tradizioni magiche e diventò il punto di riferimento principale per gli studiosi di esoterismo, non soltanto in Francia.
Opere
Dogme et rituel de la Haute Magie, 1855-56 (trad. it. in 2 voll. Il Dogma dell'Alta Magia e Il rituale dell'Alta Magia, Atanor, rist. 1991)
Histoire de la Magie, 1860 (trad. it. Storia della Magia, Atanor, rist. 1989; Edizioni Mediterranee, Roma 2003)
La Clèf des Grands Mystères, 1861 (trad. it. La chiave dei grandi Misteri, Atanor, rist. 1990)
^Vari autori sono dubbiosi sul fatto che quest'opera sia da attribuire effettivamente a Lévi. Lo storico dell'esoterismo Giordano Berti (Storia dei Tarocchi, pp. 142–143) riporta l'opinione che l'autore fu l'esoterista inglese William Wynn Westcott (1848-1925), solitamente ricordato per essere stato tra i fondatori dell'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata, o Golden Dawn.
Bibliografia
Paul Chacornac, Eliphas Lévi, Parigi, 1926
(EN) Ronald Decker, Thierry Depaulis e Michael Dummett, A Wicked Pack of Cards, New York, St Martin's Press, 1986, ISBN0-312-16294-4.
Charles McIntosh, Eliphas Lévi and the Frenc occult revival, Londra, 1972
Alain Mercier, Eliphas Lévi, Parigi, 1974
Claude Buissett, Eliphas Lévi: sa vie, son oeuvre, ses pensées, Parigi, 1984
Giordano Berti, Alphonse Louis Constant (1810-1875), in Il Tarocco esoterico in Francia, Faenza, 1987