Elias Cairel o Cayrel o Cairels o Carelz o Caire, anche scritto Eliàs Cairèl (Sarlat, ... – Sarlat, ...; fl.1204-1222) è stato un trovatorefrancese che ha viaggiato da una parte all'altra del Mediterraneo e ha partecipato agli eventi più importanti del suo tempo.
«Helias Cairels si fo de Sarlat, d’un borc de Peiregos, et era obriers d’aur e d’argen e dessegnaire d’armas, e fetz se joglar et anet gran temps per lo mon. Mas mout cantava mal, e mal trobava e mal viulava e pieitz parlava, mas ben escrivia motz e sons. En Romania estet lonc temps, e qan s’en partic, el s’en tornet a Sarlat e lai moric»
(IT)
«Elias Cairel fu del Sarlat, un borgo del Périgord, ed era un fabbricante d'oro e d'argento e un disegnatore di armi (di stemmi araldici), e si fece giullare e girò per lungo tempo il mondo. Ma cantava molto male e trovava male e peggio ancora parlava, ma scriveva bene le parole e la musica. E rimase a lungo in Romània, e quando partì se ne tornò a Sarlat e là morì.»
(Il trovatore Elias Cairel, Modena, Ed. Giosuè Lachin 2004, p. 68)
La vida di Elias è conservata in quattro manoscritti, in due versioni molto diverse tra loro: è possibile che la seconda versione sia stata scritta per "confutare" la prima, che non offre un ritratto positivo del trovatore.[1] Secondo il suo biografo, Elias, orefice, argentiere e dessegnaire d'armas ('disegnatore di blasoni'), si diede all'attività di menestrello.[1] Secondo una delle vidas, Elias cantava male e parlava peggio, ma ben escrivia motz e sons, cioè "scriveva (o trascriveva) bene parole e musica"), il che implica una distinzione tra la sua composizione e la sua scrittura.[2] Nella seconda versione della "vida" si dice invece che saup be letras e fo molt sotils en trobar (fu buon letterato e fu molto raffinato nel comporre, trad. di G. Lachin). Si presume sia ritornato dalla Romania per morire, come dice anche la biografia antica, a Sarlat, in Périgord.[1]
Produzione poetica
Elias ha composto la sua unica tenso con la trobairitzYsabella, probabilmente una nobildonna di alto rango d'Italia o di Grecia. Probabilmente si tratta dell'Isabella che fu prima amante e poi moglie di Ravano dalle Carceri, possibile destinataria anche di altre poesie del trovatore. In una poesia di Cairel si fa riferimento a Ruiz Díaz de Coneros (Roiz Dies), un nobile castigliano, e un'altra è esplicitamente inviata a Conon de Béthune (mon seignor Coino), uno dei più importanti signori del tempo, che fu anche troviero e crociato.[3] Elias può aver partecipato alla Battaglia di Las Navas de Tolosa nel 1212.[3]
Nella sua Toz m'era de chantar gequiz, il trovatore bologneseRambertino Buvalelli chiede ad Elias di consegnare la poesia a Beatrice d'Este[4] (morta nel 1226) allorché si sarebbe messo in viaggio per andare alla corte di Azzo VII a Este.
(EN) Aubrey, Elizabeth. The Music of the Troubadours. Indiana University Press, 1996. ISBN 0-253-21389-4.
(IT) Bertoni, Giulio. I Trovatori d'Italia: Biografie, testi, tradizioni, note. Roma: Società Multigrafica Editrice Somu, 1967 [1915].
(EN) Bruckner, M. T.; Shepard, L.; and White, S. Songs of the Women Troubadours. New York: Garland Publishing, 1995. ISBN 0-8153-0817-5.
(IT) De Bartholomaeis, Vincenzo. Un sirventés historique d'Elias Cairel. Plus chai la fuelha del jaric, in "Annales du Midi", XVI 1904, pp. 468–494 (importante per la cronologia complessiva del trovatore)
(EN) Egan, Margarita (ed. e trad.) The Vidas of the Troubadours. New York: Garland, 1984. ISBN 0-8240-9437-9.
(EN) Gaunt, Simon, and Kay, Sarah. "Appendix I: Major Troubadours" (pp. 279–291). The Troubadours: An Introduction. Simon Gaunt and Sarah Kay, edd. Cambridge: Cambridge University Press, 1999. ISBN 0 521 574730.
(DE) Jaeschke, Hilde. Der Troubadour Elias Cairel, in Romanische Studien, a cura di E. Ebering, Berlin 1921, pp. 149–151
(IT) Lachin, Giosuè. Il trovatore Elias Cairel, Modena, Mucchi, 2004 (edizione critica di riferimento).
(ES) Martín de Riquer. Los trovadores: historia literaria y textos. 3 vol. Barcelona: Planeta, 1975.