Edison Denisov nacque a Tomsk, in Siberia, da padre fisico – che, in ossequio all'illustre inventore statunitense, gli diede il nome di "Edison" – e madre medico. Studiò matematica all'Università della città natale, arrivando anche a guadagnarsi il dottorato nel 1951 con una tesi sull'analisi delle funzioni.
Denisov suggellò la sua decisione di votare la sua vita alla composizione con l'iscrizione al Conservatorio di Mosca nel 1952 - scelta particolarmente corroborata dagli incitamenti del maestro Dmitrij Šostakovič: studiò composizione con Vissarion Šebalin, orchestrazione con Nikolaj Rakov, analisi musicale con Viktor Zuckerman e pianoforte con Vladimir Belov. Tra il 1956 e il 1959, sui trent'anni, compose la sua prima opera in tre atti, Ivan-Soldat (il soldato Ivan), imperniata su temi della letteratura tradizionale e del folklore russo.
Il suo peculiare stile compositivo, totalmente alieno agli standards sovietici, lo portò nel 1979 a essere incluso nella lista nera di Tichon Chrennikov, assieme a personalità come Sofija Gubajdulina; i cosiddetti "sette di Chrennikov" potevano ritenersi estromessi dal panorama dei festival musicali in Occidente.
Nel 1990 prese le briglie dell'Associazione per la Musica Contemporanea (ACM), ricomposta dopo decenni di quiescenza, ed è in questo periodo che cominciò a mietere riconoscimenti pubblici e ufficiali in patria.
In seguito si spostò a Parigi ove, dopo un incidente e un lungo strascico di malattia, morì nel 1996.
Lo stile
Lo stile compositivo di Denisov è da considerarsi un affrancamento dalle tecniche seriali verso una sempre maggiore sobrietà, una linearità melodica e strutturale; il compositore non ha mai assecondato le influenze del passato o quelle di altri generi musicali, a eccezione che per il jazz.
Opere
Fu con il felice ciclo per soprano e orchestra da camera Le soleil des Incas (1964), dedicato a Pierre Boulez e costruito sui versi di Gabriela Mistral, che il compositore russo cominciò a mietere risonanza mondiale - guadagnando persino gli elogi di Igor' Stravinskij. Fece però anche incetta di mordaci critiche da parte dell'Unione dei Compositori Sovietici, fieramente capeggiata da quel Chrennikov della lista che ne stigmatizzò la "influenza occidentale" , la "erudizione al posto della creatività" e il "totale arbitrio compositivo".
Degni di nota sono il concerto per flauto dedicato a Aurèle Nicolet, quello per violino in ossequio a Gidon Kremer, lavori per il celebre oboista Heinz Holliger, per il clarinettista Eduard Brunne, la sonata per sassofono e pianoforte dedicata a Jean-Marie Londeix - un lavoro oramai cristallizzatosi come uno standard tra i sassofonisti -, il sobrio ma intenso Requiem, stilato in più lingue (tedesco, inglese, francese e latino), basato sui lavori di Francisco Tanzer, l'opera La schiuma dei giorni (L'Écume des jours) su temi di Boris Vian, Quatre Filles su Pablo Picasso e il balletto Confessione su temi di Alfred de Musset.
Lavori scelti
1956-9 Il soldato Ivan (in russoИван-солдат?, opera in tre atti su temi del folklore russo
1973 La vie en rouge (Жизнь в красном цвете — La vita in rosso), su temi di Boris Vian per voce solista, flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte e percussioni
1974 Concerto per pianoforte ed orchestra
1974 Signes en blanc (Знаки на белом — Segni in bianco) per pianoforte
1975 Concerto per flauto ed orchestra
1977 Concerto per violino ed orchestra
1977 Concerto Piccolo per sassofono e sei percussionisti
1980 Requiem su versi e litanie di Francisco Tanzer per soprano, tenore, coro e orchestra