Il nome deriverebbe dal fatto che la zona era un tempo caratterizzata da un terreno stabile (dal «dorso duro»), meno paludoso che altrove.
Geografia
È delimitato a nord dai sestieri di Santa Croce e San Polo, lungo il contro tracciato di canali che parte a est da santa Maria Maggiore, passa per il rio del Malcanton e il rio de la Frescada che "sfocia" nel Canal Grande che lo divide da San Marco; a sud comprende il canale della Giudecca e l'omonima isola che è amministrativamente considerata parte del sestiere pur possedendo una numerazione civica propria.
La parte occidentale del sestiere è costituita dall'insula Mendigola, che fu tra le primissime zone della città ad essere colonizzata, alcuni secoli prima che Rialto divenisse il centro vitale di Venezia. Infatti su quest'isola sorge l'antica chiesa di San Nicolò dei Mendicoli la cui prima fondazione risale al VII secolo[2].
Le isole vicine vennero colonizzate in seguito, fino a raggiungere la Punta della Dogana, dove si trovava la Dogana di Venezia, all'inizio del Canal Grande.
Dopo San Marco, Dorsoduro è il sestiere di Venezia dove più si concentrano musei importanti: il museo principale sono le Gallerie dell'Accademia, istituite col trasferimento della vecchia accademia in questi edifici disposto da Napoleone nel 1807.
Di grande rilievo anche la Collezione Peggy Guggenheim di arte moderna e contemporanea, presso Palazzo Venier dei Leoni, un tempo anche residenza privata della mecenate statunitense, e il museo di arte contemporanea Punta della Dogana - Fondazione François Pinault, facente capo alla struttura di Palazzo Grassi, inaugurato nel 2009[3]. Da ricordare anche i Magazzini del Sale dove la Biennale e la Fondazione Emilio Vedova organizzano spesso mostre di arte contemporanea.
Nel 2015 è stato costituito il Dorsoduro Museum Mile un percorso culturale che riunisce la Galleria dell'Accademia, la Collezione Peggy Guggenheim, la Galleria Cini presso Palazzo Loredan Cini e la Punta della Dogana - Fondazione Pinault.[4]