Figlio dello scultore Sebastiano Bocciardo, nacque nel 1686 a Finale Marina. Unico di quella famiglia di scultori finalesi[1] a mostrare interesse per la pittura, fu mandato dal padre a Roma come allievo di Giovanni Maria Morandi, restandovi fino alla morte del maestro, nel 1717.[2][3]
Dal Morandi apprese anche la tecnica del ritratto, nella quale si specializzò divenendo, al suo rientro in patria, uno degli artisti più ricercati. Come esempio della sua vasta produzione di ritratti, il Ratti cita quello della signora Nicoletta De Mari, oggi disperso, che si trovava a Genova nel palazzo De Mari in Campetto e quello del dogeDomenico Canevaro, oggi conservato presso la Galleria Rizzi di Sestri Levante.[4]
Dopo la lunga permanenza a Roma, tornò per un breve periodo nella cittadina natale, dove dipinse per la collegiata di San Giovanni Battista il grande quadro raffigurante la Vergine e santi. Stabilitosi a Genova divenne un apprezzato ritrattista, ma si distinse anche per i numerosi quadri a soggetto religioso realizzati per diverse chiese cittadine; più volte fu chiamato ad eseguire lavori per varie chiese in località della riviera di Ponente. Il Ratti riporta che ebbe un certo successo presso i forestieri ed alcune delle sue opere furono esportate anche in America.[2][3]
Di seguito è riportato un elenco, parziale, di alcune delle opere prodotte da Domenico Bocciardo nel corso della sua carriera artistica. I dipinti a soggetto religioso sono per la maggior parte ancora conservati nelle chiese di Genova e della Riviera, mentre i ritratti, non tutti individuati, sono dispersi in varie collezioni private.[2]
Ritratto equestre di Clemente Doria, collezione privata[4]
Ritratti di dame dell'aristocrazia genovese, tutti in collezioni private[4]
Note
^Oltre al padre Sebastiano, furono scultori il fratello Andrea ed i figli di quest'ultimo, Agostino, attivo soprattutto in Francia, il suo omonimo Domenico ed il più noto Pasquale