La descrizione del soggetto risale a Panofsky, che nel 1939 trovò la fonte nei Fasti di Ovidio (III, 735-760). Come nell Storie di Vulcano dello stesso artista torna il tema di una divinità portatrice di civiltà tra gli uomini. Dal 1940 si trova nel museo americano.
Descrizione e stile
La scena è composta attorno a un nodoso albero secco, come nell'altra scena della serie e mostra le disavventure di Sileno, che nell'altra scena stava arrivando a cavalcioni di un asino. La caduta da un cervo per colpa dell'ebbrezza, al centro, lo ferisce agli occhi, dandogli però il dono della preveggenza (a sinistra).
A destra si vede il dio rurale che non riesce più ad alzarsi, mentre alcuni satiri e menadi cercano di sollevarlo in ogni modo: tirandolo per le braccia o facendo leva con un'asse. Numerosi sono i riferimenti giocosi e comici, dai putti festosi ai fanciulli che inscenano giochi, fino all'itifallo del dio al centro del dipinto.
Bibliografia
Erwin Panofsky, Preistoria umana in due cicli pittorici di Piero di Cosimo, 1939, ripubblicato in Studi di Iconologia, Einaudi, Torino 1975, pagg. 39-88.