Si tratta di un nome di tradizione classica, portato nella mitologia greca da Dirce, regina consorte di Tebe, un personaggio non particolarmente positivo e dal destino terribile: maltrattò Antiope, e venne per questo uccisa dai figli di lei, e quindi trasformata da Dioniso in una fonte[1][2][3][4]. Il suo nome, tramite il latinoDirce, risale al greco antico Δίρκη (Dirke), dall'etimologia incerta[1]; secondo alcune fonti potrebbe essere composto da δῐ́ς (dís, "due", "due volte", "in due") e ῥήγνυμι (rhḗgnūmi, "strappare", "spezzare"), con un significato chiaramente riconducibile al supplizio a cui la donna venne sottoposta[4]; altre interpretazioni lo riconducono invece a dirkos, "pigna"[5].
Secondo dati pubblicati negli anni 1970, del nome si contavano in Italia circa novemila occorrenze, distribuite prevalentemente al Nord e al Centro e con più alta compattezza in Lombardia[1].