Die è il secondo album in studio del cantautore italiano Iosonouncane, pubblicato il 30 marzo 2015 dall'etichetta Trovarobato.[3]
Descrizione
Il disco è un concept album sui pensieri di due amanti, un uomo e una donna. L'uomo si trova in mezzo al mare e ha paura di morire. La donna guarda dalla terraferma gli ultimi scoppi di burrasca al largo, con il timore di non rivedere mai più l’uomo.[4]
È strutturato in sei parti, con due brani corali (Tanca e Mandria) ad aprire e chiudere il disco, e quattro brani centrali (Stormi, Buio, Carne e Paesaggio) sviluppati dalla prospettiva di lui e di lei.[4]
Il titolo ha più significati, in sardo significa "giorno", in inglese "morire" e in tedesco è l'articolo determinativo femminile.[4]
Tracce
- Tanca – 8:07
- Stormi – 4:10
- Buio – 10:04
- Carne – 6:00
- Paesaggio – 2:17
- Mandria – 7:31
- Jacopo Incani (Iosonouncane) - voce, chitarra acustica, chitarra classica, chitarra elettrica, organo, pianoforte, synth, balafon, percussioni, sampling
- Serena Locci - voce, cori
- Mariano Congia - chitarra classica, chitarra elettrica
- Francesco Parodo - flicorno baritono
- Roberto Penna - basso elettrico
- Antonio Firinu, Francesco Ledda - chitarra classica
- Riccardo Aresti - tastiere
- Marta Pala - voice sampling
- Marco Silesu, Franco Esposito - grida
- Paolo Angeli - chitarra sarda preparata
- Alek Hidell - synth, sample
- Paolo Raineri - tromba
- Francesco Bucci - trombone
- Fabio Cimatti - sax baritono
- Simone Cavina - percussioni
- Bruno Germano - drum sampling, chitarra slide
Note
- ^ Leonardo Di Nino, Recensione di DIE, su lascimmiapensa.com, La scimmia pensa, 29 marzo 2020. URL consultato il 19 giugno 2021.
- ^ Michele Saran, Iosonouncane Die, su ondarock.it, Ondarock, 15 aprile 2015. URL consultato il 7 agosto 2021.
- ^ I migliori dischi italiani del decennio, su Rolling Stone Italia, 23 giugno 2019. URL consultato il 14 maggio 2021.
- ^ a b c Giovanni Ansaldo, Iosonouncane rompe la monotonia della musica italiana, su internazionale.it, 23 maggio 2015. URL consultato il 28 luglio 2016.
Collegamenti esterni