È stato attivo nei campi della moda, della pubblicità e della fotografia d'arte. Noto per il suo stile di stampo surreale e spesso caricaturale, ha prodotto anche foto di nudo maschile e femminile.
Figlio di Philip ed Helga, LaChapelle ha frequentato la "North Carolina School of the Arts" e successivamente la "School of the Arts" di New York. Dopo un rapido passaggio nei marines, un matrimonio a Londra, David ritorna a New York lavorando come fotografo. Fu Andy Warhol ad offrire a LaChapelle il suo primo incarico professionale fotografico per la rivista Interview magazine, fondato e curato da Warhol per cui La Chapelle curò una copertina. Inoltre ha lavorato per copertine e servizi fotografici di riviste, fra cui Vanity Fair, GQ, The New York Times Magazine, Vogue, The Face, Arena Homme +, Details e Rolling Stone. LaChapelle nella sua lunga carriera artistica ha esplorato ogni tipo di genere fotografico, non limitandosi alle foto su commissione per i grandi nomi della musica e per le riviste, ma creando scatti originali che si configurano come veri e propri quadri.
La vera svolta artistica nella sua carriera arriva nel 2006, quando il fotografo visita la Cappella Sistina, e decide di lasciare il mondo della pubblicità per dedicarsi interamente all'arte.[1]. Segue la famosa serie degli scatti biblici, "The Deluge" in cui l'artista rielabora miti della cristianità, icone religiose e scene biblice in chiave moderna, e che diventano una vera e propria reinterpretazione della società consumistica. A questa serie di scatti hanno partecipato celebrità come Michael Jackson (Michael Jackson non ha mai posato per LaChapelle, solo dei sosia) e Naomi Campbell. A causa di questi scatti David LaChapelle è stato al centro di molte polemiche, che lo accusavano di nudismo eccessivo, profanità e mancanza di rispetto.[2].
Dal 2006 David LaChapelle vive in una fattoria biologica alle Hawaii, da lui fondata, dove non c'è traccia del mondo moderno e tutto è alimentato tramite energia solare e idrica. Ha più volte dichiarato che questa sua scelta è stata spronata dal bisogno di isolarsi a seguito del lavoro frenetico con cui si stava cimentando nel campo della pubblicità, e di sentire il bisogno di dedicarsi interamente all'arte.[4]
Nel 2023 collabora con il rapper italiano Tedua, creando alcune scenografie per la copertina del suo nuovo album La Divina Commedia.
Stile fotografico
Lo stile del fotografo, estremamente riconoscibile è già evidente nel suo primo libro fotografico, LaChapelle Land. La sua cifra stilistica sono scatti surreali, caratterizzati da colori accesi, quasi fluo, atmosfere oniriche, a volte bizzarre. Il suo lavoro è stato spesso descritto come barocco, perfino eccessivo, in cui è chiara una visione della modernità caratterizzata da una spiccata ironia. La sua è una fotografia fortemente costruita.[5].
La Chapelle adora raccontare la modernità a modo suo, molto pop e senza intellettualismi, la sua seconda pubblicazione Hotel LaChapelle contiene svariati scatti di celebrità. Sia Artists and Prostitutes (in tiratura limitata, venduto a 1500 dollari il pezzo, con l'autografo dell'artista) che Heaven to Hell sono stati molto apprezzati dal pubblico. Tra le sue maggiori influenze cita spesso i pittori Andrea Pozzo e Caravaggio e gli artisti Salvador Dalí, Jeff Koons, Sandro Botticelli, Michelangelo e Cindy Sherman.
Uno dei fil rouge ricorrenti nell'arte di Le Chapelle è la critica al sogno americano, fatta con leggerezza e una spiazzante ironia; famoso è lo scatto che ritrae una ragazza di cui si vedono solo le gambe perché è ricoperta da un gigantesco gonfiabile a forma di hamburger.[6]. Negli ultimi anni LaChapelle è molto attento alla tematica ambientale, tanto da dedicarci la sua attività artistica più recente, come la mostra Atti Divini, che pone l'accento su come le costruzioni dell'uomo feriscano il paesaggio circostante.[7]
Opere
Libri (Monografie)
Anno
Titolo
Editore
Note
1996
LaChapelle Land
Simon & Schuster (U.S.A.)
Monografia
1999
Hotel LaChapelle
Callaway Editions / Editions Du Collectionneur (U.S.A. / Francia)