Daude[1] de Pradas (fl. 1214-1282[2][3]) è stato un trovatorefrancese originario di Prades-Salars, nel Rouergue, non lontano da Rodez.
Ha vissuto fino a tarda età e ha ci ha lasciato 17-19 canso, tra cui dodici sul tema dell'amor cortese, tre sulla conquista sessuale, una tenzone, un planh (sulla morte di Uc Brunenc) e una canzone religiosa.[2] Dell'intera sua opera solo una melodia ci è pervenuta.[2]
Secondo quando si legge nella sua vida, era un canonico di Maguelonne.[4] Nello stesso periodo, un canonico e magister di nome Deodatus de Pradas o Pratis appare in molti documenti di Rodez.[3] Alcuni studiosi reputano non verosimile che Daude possa essere stato un canonico,[4] mentre alcuni ipotizzano che lo fosse stato, non a Maguelonne, ma a Santa Maria in Rodez.[3] Daude lo troviamo spesso insieme ai conti e vescovi di Rodez, nominato vicario generale di Rodez da Papa Clemente IV (1266).[3]
Nella sua vida leggiamo che Daude era reputato un "uomo letterato erudito, con ingegno e inventiva congenita", ma siccome non era ispirato dall'amore, le sue canzoni non erano popolari e di conseguenza non venivano cantate.[4] Daude possedeva una profonda conoscenza dei rapaci,[5] e ha scritto anche un trattato sulla falconeria intitolato Auzels Cassadors.[2] Deviò inoltre dalla linea tematica della lirica trobadorica per scrivere un poema didattico (ensenhamen) sulle quattro virtù cardinali.[2]
Daude, nelle sue canzoni d'amore, esprime l'amor per una signora di rango più elevato nella speranza che Merces ("Misericordia") interceda per lui.[6] Ma quando alla fine incontra la sua Joi Novel (nuova gioia) nel castello di lei, la sua altezzosità gli diventa insopportabile[6]:
(OC)
«on mi mostret tant gran orguoill cum si tengues del mon la clau.»
(IT)
«lei mi mostrava un sì grande orgoglio come se del mondo avesse la chiave.»
Daude, come molti trovatori, si rivolge al Bel Desir (bel desiderio) per aiuto, ma impiega talvolta il termine bel desir anche per riferirsi al desiderio della signora così come al suo proprio desiderio e talvolta possibilmente anche a un confidente uomo quando la sua amante diventa seccante.[7]
La musica che ci è rimasta di Daude possiede qualche caratteristica in comune con quella di Gui d'Ussel, a cui si riferisce nella sua tenso, ma è meno variata nel motivo.[8][8] È probabile che Daude abbia anche avuto contatti con Peire Cardenal o Guiraut Riquier a Rodez.[9]
Melani, Silvio. Per sen de trobar. L'opera lirica di Daude de Pradas. Publications de l'association internationale d'études occitanes, XI. Turnhout: Brepols Publishers, 2016. ISBN 978-2-503-56833-1.
(EN) Aubrey, Elizabeth. The Music of the Troubadours. Indiana University Press, 1996. ISBN 0-253-21389-4.
Egan, Margarita, ed. and trans. The Vidas of the Troubadours. New York: Garland, 1984. ISBN 0-8240-9437-9.
(EN) Gaunt, Simon, and Kay, Sarah, edd. The Troubadours: An Introduction. Cambridge: Cambridge University Press, 1999. ISBN 0 521 574730.