L'idronomo Célé potrebbe provenire dalla radice spagnolasala, radice pre-indo-europea sela, che designa un corso d'acqua o un pantano. Ernest Nègre ha avanzato l'ipotesi di celerem rivum (corso d'acqua rapido)[2].
Il Célé ha un regime pluviale, che spiega le forti differenze di portata, le inondazioni brutali durante i temporali, che possono assumere talvolta un carattere catastrofico.
Il fiume scorre con una forte pendenza (210 m di dislivello su 136 km di percorso) ed il suo bacino è piuttosto ridotto ed omogeneo. La portata dipende quindi molto dalle precipitazioni, che si ripercuotono rapidamente sul corso d'acqua.
Il Célé è un fiume abbondante di acqua, come la maggior parte dei corsi d'acqua aquitani originati dal massiccio centrale. La sua portata è stata osservata per un periodo di 37 anni (1971-2007), a Orniac, località posta non lontano dalla sua confluenza con il Lot.[3] Il bacino idrografico del fiume è di 1210 km².[1]